C’ ERA UNA VOLTA...

Sono nata in Italia nel 60, a Roma, dove ho vissuto fino ai miei 17 anni, in una famiglia credente. Nostra madre ci ha molto aiutati e incoraggiati, mio fratello ed io. Durante tutto questo periodo, abbiamo frequentato un gruppo evangelico stabilito a Roma da tempo. È un gruppo che ha la sua base a Ginevra. Mio padre non ha mai partecipato alle nostre riunioni, dato che è ateo. Ogni anno, per tradizione, passavamo le nostre vacanze estive in Svizzera, dove partecipavamo regolarmente a dei campeggi organizzati in montagna. Questo periodo è stato meraviglioso e mi sentivo molto bene.

 

A Roma ho sempre avuto l’impressione di essere diversa, sia a causa della religione, sia a causa della nazionalità di mia mamma che è Svizzera. Ma ero felice, amavo Gesù, amavo le storie della Bibbia che nostra mamma ci raccontava ogni sera, prima di andare a letto. Ricordo in modo preciso una sera, in un campeggio estivo, quando da giovane adolescente ho accettato Dio nel mio cuore, come “capitano”, guida della mia vita.

 

Ma non è perché si cresce e si vive in una famiglia credente, che si diventa automaticamente un “vero credente”.

E voglio spiegarvi il motivo.

Quando ho avuto 16 anni, tutto cominciava a diventare abitudine e noioso: in casa avevamo qualche problema.

È vero che quando si è adolescenti, ci si pone molte domande: c’è un mestiere da scegliere, ci sono gli amici, si scopre la vita e a volte le idee non sono più così chiare.

In più c’è il mondo intorno a noi con quello che ci offre.

In seguito, c’è stato il divorzio dei miei genitori ed è per questo che siamo venuti ad abitare in Svizzera (senza mio padre). Ho continuato a frequentare un gruppo evangelico a Losanna, ma cominciavo lentamente ad avere un certo disagio dentro di me.

Mi dicevo: “Ho dato la mia vita al Signore,…farà dunque il resto!” E ho cominciato semplicemente, senza rendermene veramente conto, a separarmi da tutto quello che mi circondava…scegliendo un’altra strada,….la strada del “mondo”.

 

Ho avuto voglia di vivere in modo diverso, attirata dal mondo che non trovavo poi….così male!

Ma quella, è solo apparenza. Ed è così che ho vissuto 17 anni della mia vita “a modo mio”, con tutte le conseguenze possibili. Mi credevo forte, infallibile. Andavo avanti senza chiedere consiglio a nessuno, soprattutto non al Signore!

 

Talvolta mi sono trovata in situazioni critiche, dove avrei potuto finire male. Senza rendermene conto creavo  un vuoto all’interno di me stessa, un vuoto che cercavo di riempire con qualunque cosa mi capitasse sotto mano. Pertanto, se penso a certe situazioni in cui mi sono trovata, c’era dentro di me come un campanello che suonava, una specie di vocina che mi dissuadeva dal fare tale o talaltra cosa (più tardi ho capito che erano semplicemente le preghiere di quelli che mi amavano, soprattutto quelle di mia madre, che mi hanno protetto). È in questo periodo che mi sono sposata con Jean-François. La vita ha fatto in modo che abbiamo avuto molti problemi per avere un bambino.

E pian piano, le cose diventavano sempre più complicate e tutto si deteriorava in modo molto rapido.

 

Fino al giorno in cui…sono esplosa! Fu circa 4 anni fa.

Mi sono sentita tutt’a un tratto male, e ho cominciato ad analizzare il perché di ogni cosa. Perché mi sentivo vuota? Perché la mia testa diventava pesante? Perché non avevo più forze, più idee per andare avanti? E a questo momento ho alzato gli occhi al cielo e ho gridato:  “Signore, aiutami!”

 

E come per incantesimo, ho capito. Ho avuto vergogna di me stessa, della mia vita nei confronti di Dio, a cui avevo dato la mia vita, tempo fa, da giovane adolescente.

Gli avevo fatto una promessa.

Mi sono pentita e gli ho chiesto scusa per la mia infedeltà. Malgrado i miei peccati e la mia vita nel “mondo”, Dio mi ha protetto, perché Lui ha mantenuto la sua promessa. Ho anche capito che per il fatto di desiderare così forte un figlio, Dio mi metteva alla prova, facendomi soffrire. E con questa esperienza mi ha  fatto capire anche tante altre cose. Ecco un passo nella Bibbia che riflette questa mia esperienza:

 

2 Tim. 2:13:  “…se siamo infedeli, Egli rimane fedele”.

 

   

 

Da questo momento la mia vita personale ha preso un’altra dimensione. Ho dunque preso posizione e dichiaro che senza Dio nella nostra vita, non si può fare niente. Mi sento diversa. Ho l’impressione che non sono più io che vivo, ma Dio in me. Mi lascio guidare e dirigere dallo Spirito Santo, che ha promesso a tutti noi di condurci sulla via della verità. Nella mia vita di coppia (con mio marito e il nostro bambino di 16 mesi), tutto quello che è successo mi ha permesso di riconsiderare il mio posto, come se avessi un nuovo ruolo da vivere. E il posto che ho, in seno alla mia famiglia, è voluto da Dio, perché ora sono sicura che Lui ha un piano per noi. Ho spiegato tutto a mio marito che rispetta questa mia scelta.

 

Voi che mi leggete, se un giorno avete un dubbio nel vostro cuore, pensate a quello che vi ho appena raccontato: ho perduto 17 anni della mia vita a correre per il mondo con le mie forze. Per un po’ tutto va bene. Ma poi tutto si guasta, molto rapidamente. È meglio restare dalla parte del Signore!

 

Da quando gli ho dato la mia vita, mi sento amata e accompagnata ogni giorno da Lui. Anni fa, credevo che stare dalla parte del Signore fosse noioso. Ma posso assicurarvi che con Lui è la….Libertà! Ogni giorno mi dà pace e una gioia permanente.

Mi parla e mi consola, come in questi giorni in cui mio nonno, un uomo eccezionale, se n’è andato dal Padre Celeste. Ci ha lasciato la più bella delle eredità: l’eredità spirituale, che non è niente in paragone all’eredità materiale. Il suo modo d’essere, di vivere la sua fede con mia nonna (ormai scomparsa anche lei), insomma, la loro vita è stata la migliore delle testimonianze che un essere umano può dare. Ed ora ho la certezza che questa separazione è solo…..terrestre!

 

Con la mia nuova vita ho avuto l’occasione di conoscere, tramite una chiesa locale, delle persone formidabili. Regolarmente ci vediamo per culti, riunioni di preghiera e tutto questo mi arricchisce. Ho così l’occasione di  vivere momenti con credenti, con cui posso confidarmi e avere un aiuto spirituale. Abbiamo bisogno degli altri credenti per crescere nella fede. Questo è molto importante.  

 

 

 

E poi la Sua Parola, un balsamo per la nostra anima, l’ascolto ogni giorno…mi guida…nella vita di tutti i giorni, mi dà sostegno nelle decisioni da prendere, mi risponde, quando ho delle domande, mi avverte dei pericoli, mi consola nei momenti difficili, vivifica la mia anima e mi rinnova spiritualmente ogni giorno.

Mi accompagna….semplicemente.

 

Ora posso dire che ho un vita riuscita perché è una vita che ha ritrovato il Creatore, nostro Signore.

Una vita vera, dove ci si sente sicuri, una vita dove non siamo più soli nel mondo, di fronte a tutto quello che ci circonda. Con Gesù accanto ho l’impressione di avere un armatura potente, come lo indica questo versetto:

“Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” (Romani 8:31)

 

Di fronte all’avvenire ci si sente in pace.

Di fronte alla morte non si hanno più dubbi, perché morire è solo raggiungere il nostro Padre Celeste.

E la Sua Parola è qui per rassicurarci e dircelo. Eh sì, questa si che è una vita fatta di speranza e di fiducia in Colui che ci ha dato la vita. E ho tanta voglia che altre persone possano conoscere questa gioia e che solo Dio può offrire.  

 

 

Ora che possiedo la fede e che leggo la Bibbia, ho una speranza infinita in Gesù e sapere che ritornerà presto mi dà un benessere totale. Come non si può credere al Suo ritorno? La Bibbia è una promessa continua, la promessa di vedere il Suo ritorno sulla terra. È venuto una prima volta, per amor nostro; verrà una seconda volta, ma questa volta per riprendere con Lui tutti quelli che hanno creduto in Lui. Quando vedo intorno a me tutta l’ingiustizia, dirmi che fra un po’ ci sarà una giustizia divina, mi rassicura. Se guardiamo nell’Apocalisse, possiamo dire che la fine si avvicina e che è meglio essere pronti ad un tale avvenimento, come mio nonno, che prima di morire mi ha detto: “Sono pronto!”.

 

Grazie per avermi letto, per avermi ascoltato con il vostro cuore. Vi lascio un versetto da meditare, il “mio” versetto, che mi accompagna ogni giorno:

 

“Poiché io so i pensieri che medito per voi, dice l’Eterno,

pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.

Voi mi invocherete, verrete a pregarmi ed io vi esaudirò.

Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore.

Ed io mi lascerò trovare da voi”.

Geremia 29, versetti 11 a 13.

 

….E se volete corrispondere con me….non esitate…mi farà sempre piacere passare un po’ di tempo con voi! Grazie!

 

Un’amica, una sorella...

Paola Perret  - thechef@bluewin.ch