MEDITAZIONI BIBLICHE

 

 

“Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno più in memoria. Gioite, sì, esultate in eterno per quanto io sto per creare; poiché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio, e il suo popolo per la gioia. Io esulterò a motivo di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; là non si udranno più voci di pianto né grida d'angoscia; non ci sarà più, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero dei suoi anni; chi morirà a cent'anni morirà giovane e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent'anni. Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.”

Isaia 65:17-21

 

La nuova Terra

Una volta stavo parlando del cielo a una ragazza in carrozzina. Le ho chiesto che cosa le sarebbe piaciuto fare quando ci sarebbe arrivata. “Mm… mi piacerebbe lavorare a maglia” ha detto. Io ho risposto: “Allora, fissiamo una data per trovarci in una casetta di legno, tiriamo un paio di sedie a dondolo davanti al caminetto, e ci prendiamo i nostri ferri da maglia, ok?” La mia amica in carrozzina mi ha presa in giro: “Lo stai dicendo solo così. In cielo non ci saranno casette di legno e sedie a dondolo. Queste cose ci sono solo sulla Terra.”

È così? Io credo che in cielo ci sarà questo e molto di più. Il cielo non è per niente ambiguo. Il versetto di oggi dice che Dio sta pensando a nuovi cieli e a una nuova Terra. Hai capito? Il cielo ha in sé il nostro pianeta. Ha in sé una nuova Terra con le cose terrene. Isaia prevede addirittura persone che vivono nelle case, piantano vigne e ne mangiano il frutto.

Dio non cambia i dizionari al di sopra di noi, ridefinendo d’improvviso che cosa sia la Terra. Se nella nuova Terra ci sono strade, fiumi, alberi e montagne, come attesta la Bibbia, allora perché non dovrebbero esserci tutte le altre buone cose? Perché non dovrebbero esserci casette di legno e sedie a dondolo?

Prenditi un momento per considerare la realtà del cielo, solida come una roccia. Rifletti sul fatto che i migliori piaceri di cui godi sulla Terra non sono altro che accenni e presagi di gioie terrene ancora maggiori che verranno. Lascia che tutta la felicità che provi oggi serva da segnale per indicarti il cielo.

 

Signore, aiutami oggi a sognare il cielo attraverso tutto quello che gusto, vedo, sperimento e tocco.

Joni Eareckson Tada

Copyright © di Joni and Friends International Disability, Agoura Hills, California, USA.

Tutti i diritti riservati. Diritti di traduzione concessi per intenti di istruzione senza fini di lucro.

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"Come un uomo consolato da sua madre

così io consolerò voi,

e sarete consolati in Gerusalemme"

Isaia 66:13

 

Il tenero Consolatore

La consolazione di una madre! È tenerezza allo stato puro. Lei sa entrare nell’angoscia del proprio figlio! Lo stringe al seno e cerca di prendere su di sé tutte le sue pene. Il figlio può raccontarle ogni cosa, sicuro che comprenderà come nessun altro può farlo.

Di tutti i consolatori, un bambino sceglierà sempre la propria madre. Ed anche molti uomini adulti hanno coscienza che solo la madre li può capire.

In questo passo il Signore arriva al punto da assumere il ruolo di una madre: questo è un puro atto di bontà. Siamo tutti coscienti di quanto Egli sia un buon Padre; ma Egli vuole essere per noi anche una madre, invitandoci ad una santa, ma più intensa familiarità, ad una fiducia senza riserve, ad un completo riposo.

Quando Dio diventa il nostro "Consolatore" nessuna angoscia può opprimerci a lungo. ConfessiamoGli le nostre pene, anche se possono essere espresse solo con sospiri e con singhiozzi. Egli non disprezza i nostri pianti, proprio come non farebbe una madre. Come lei, Dio avrà pietà della nostra debolezza, perdonerà le nostre colpe, ma in modo più completo e più sicuro di quanto potesse fare nostra madre.

Non portiamo da soli le nostre preoccupazioni; sbaglieremmo se lo facessimo, perché un Essere così buono e pietoso si offre di condividerle con noi. Presentiamole dunque senza indugio al Dio d’amore; Egli avrà pazienza con noi molto più di quanto le madri sono pazienti con i loro figli.

Tratto dalle meditazioni di C.H. Spurgeon

 

“Cantate al Signore inni di lode,

salmeggiate con la cetra al nostro Dio.”

Salmo 147:7

 

Il tocco della mano del Maestro

Il mio brano preferito di musica classica per chitarra si intitola “Recuerdos De La Alhambra”. E nessuno lo suona come Christopher Parkening, probabilmente il più grande chitarrista classico al mondo. Mio marito, Ken, è amico di Christopher. Ad entrambi piace pescare, così ogni volta che siamo insieme gli argomenti sono trote e tonni.

Recentemente, noi tre eravamo a casa nostra e Ken ha lasciato la stanza per prendere una canna da far vedere a Christopher. Io ho detto: “Chris, mi spiace sembrare una fan così, ma sarei felice se un giorno suonassi per me “Recuerdos De La Alhambra”. Poi Ken è rientrato nella stanza e l’argomento è ritornato la pesca.

[Christopher Parkening suona Recuerdos De La Alhambra - https://www.youtube.com/watch?v=sw570c33yiQ]

Più tardi, quella sera, quando Christopher stava per andarsene, Ken ha detto: “Ehi, voglio farti vedere la mia chitarra delle superiori per sapere che cosa ne pensi.” Ken ha preso quel vecchio catorcio malandato che non aveva mai suonato altro che “Michael, Row Your Boat Ashore”. [https://www.youtube.com/watch?v=mMszhdPbB1o]

Era fessurata, con le corde fossilizzate.

Guardavo Christopher rigirare la chitarra fra le mani e regolare le vecchie corde. Alla fine è riuscito ad accordarla.  Poi si è inginocchiato davanti alla mia carrozzina e ha suonato “Recuerdos De La Alhambra”. Il nostro soggiorno è diventato una sala da concerto, la chitarra, una sorgente di dolce, melodiosa e potente musica.

Dopo, mentre Ken accompagnava Christopher alla sua macchina, fissavo la chitarra sul divano e ho cominciato a ridere. Quella vecchia chitarra non aveva mai saputo che dentro di sé aveva quello. Avevo appena visto e sentito che cosa poteva fare il tocco della mano di un maestro.

Lo stesso vale per te e per me. Da soli non possiamo fare molto più di Michael, Row Your Boat Ashore. Ma poi arriva il Signore Gesù. All’improvviso siamo capaci di fare molto più di quanto avremmo mai sognato. Non abbiamo mai saputo di avere quello dentro di noi, e veramente non l’abbiamo fatto noi.

È solo il tocco della mano del Maestro.

 

Signore Gesù, c’è così tanta potenza nelle Tue mani, per guarire, illuminare, rendere capaci. Toccami. Grazie.

Joni Eareckson Tada

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“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura;

le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.”

2 Corinzi 5:17

 

La tua vera identità sta in Cristo!

Molti fra noi hanno lasciato che gli uomini, compresi noi stessi, ci appioppassero identità negative e di circostanza.

Rebecca ha dato a suo figlio il nome di Giacobbe (usurpatore). Questo nome, questa identità hanno seguito quel bambino per quasi tutta la sua gioventù ed ha quasi annullato i disegni di Dio nei suoi confronti. Un’altra madre, figura autoritaria, ha messo in gabbia l’avvenire di suo figlio chiamandolo Jaebets (dolore).

Con quale identità vivi oggi? Chi ti ha dato questa identità? Sappi che tu stesso sei una figura di autorità per la tua vita. Ed a questo proposito la tua lingua è il tuo strumento particolare di costruzione o distruzione. Se tutti i giorni parli di te in termini di “zitella”, sappi che lo rimarrai davvero!

Non sei stato creato da Dio per morire giovane, per una sconfitta, per essere un miserabile, un verme …I progetti di Dio per te sono grandi e pieni di bontà. Come il salmista Davide, confessa: «…sono una creatura meravigliosa …sono principe, principessa, figlio, figlia di Dio!»

Proclama la tua identità in Cristo e non il tuo “misero stato” in Satana. Non fare come Naomi, la suocera di Ruth, che dopo i difficili eventi familiari si è data il nome di Mara (amara). Ha voluto cambiare l’identità che aveva ricevuta da Dio, “Naomi” (dolcezza) in Mara (amara).

Reagisci come Jaebets! Alzati e rifiuta la tua identità negativa! Cambia il tuo modo di parlare e pronuncia per te, la tua famiglia, ecc. le parole del Signore. Confessa la Parola di Dio su di te e sulle tue circostanze! Sei una nuova creatura, le cose vecchie sono passate, ecco sono diventate nuove.


La tua proclamazione per oggi

“Sono una nuova creatura in Cristo, una creatura così meravigliosa, creata ad immagine di Dio.

Sono il tempio, la casa dove Dio abita.

Sono figlio/figlia di Dio ed in quanto tale sono membro a tutti gli effetti della famiglia divina, la famiglia reale.

Sono erede e coerede di Cristo.

Tutto ciò che il Padre ha mi appartiene.

Sono benedetto/a in mille e più modi delle benedizioni spirituali in Cristo.”

Tratto da “La pensee du jour” - Mamadou Karambiri

Tradotto con permesso dal sito web http://topchretien.jesus.net/topmessages/view/textes/1/la-pensee-du-jour/

 

“Mostrami il tuo viso, fammi udire la tua voce;

poiché la tua voce è soave, e il tuo viso è bello.”

Cantico dei Cantici 2:14

 

Queste sono parole di un Dio innamorato. Dio pensa che la mia anima sia bella quando lo lodo! Mi fa desiderare di lodarlo ancora di più, con le parole e con il canto.

«Esultate, o giusti, nel Signore; la lode s'addice agli uomini retti. Lodate il Signore, perché è cosa buona salmeggiare al nostro Dio; perché è cosa dolce, e la lode si addice a lui.» (Salmi 33:1 e 147:1)

Non c’è da meravigliarsi se solo a fatica riesco ad aspettare di vedere il suo volto. Come ogni promessa sposa, trovo difficile adattarmi tranquillamente a una relazione in cui non posso vedere il volto di chi adoro. Quando si tratta di spose e di sposi, si crea piena intimità fra un uomo e una donna che sono faccia a faccia. E quando la Bibbia parla di bramare Dio, ne parla in termini di voler vedere il suo volto.

Il salmista invoca Dio: «Fa' risplendere il tuo volto e saremo salvi» (Salmo 80:3) e «Non nascondermi il tuo volto» (Salmo 27:9).

Infine «Quanto a me, per la mia giustizia, contemplerò il tuo volto; mi sazierò, al mio risveglio, della tua presenza» (Salmo 17:15).

Sostenere lo sguardo di Dio significa trovare amore, accettazione e soddisfazione.

Che ce ne rendiamo conto o no, il nostro desiderio di vedere il volto di Dio è un desiderio di vedere i nostri peccati messi in luce e lavati.  Questo è quello che fanno le promesse spose: «La sua sposa si è preparata. Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi» (Apocalisse 19:7-8).

Il tuo regalo di nozze per il tuo Salvatore è la tua obbedienza terrena, la dimostrazione del tuo amore. Vestita di giustizia, vedrai il volto di Dio! Rendi bella la tua lode oggi: Lui pensa che sia incantevole!

 

Oggi, faccio del Salmo 42 la mia preghiera: «Come la cerva desidera i corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio. L'anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente; quando verrò e comparirò in presenza di Dio?»

Joni Eareckson Tada

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 Anna Vannini  - annavannini@alice.it

 

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Aggiornato il 7 settembre 2020