Diventare mamma in un modo un po' speciale

 

            

Seguire Dio nel matrimonio senza prole

Aspettare un bambino

Un bel giorno…

 

Seguire Dio nel matrimonio senza prole

Nel corso di 16 anni di matrimonio non abbiamo mai cercato intensamente di avere dei figli, neppure ne sentivo la mancanza, essendo sempre convinti che, pur riconoscendo l’importanza di bambini in una coppia di credenti, dovevamo ricercare innanzitutto di crescere come coppia impegnandoci per il Signore in quello che Lui ci metteva davanti e, se e quando Dio lo avrebbe ritenuto opportuno, avremmo vissuto anche questo aspetto della nostra vita familiare.
Personalmente, ero convinta dagli esempi presenti nella Parola di Dio che diverse donne senza figli sono state donne di fede, benedette dal Signore. Ad alcune di loro è piaciuto al Padre concedere la gioia della maternità in età avanzata, ma la loro fede era ferma ed attiva anche prima…

Nel corso del 2003 un racconto della Scrittura mi ha toccato in particolare: quello della donna Sunamita (2 Re 4: 8-37), senza figli, ma impegnata in mezzo al suo popolo e per l’opera di Dio. Non era una donna che si piangeva addosso per la mancata maternità…
Come lei, come moglie non mi mancava assolutamente nulla…
Come lei, donna impegnata in mezzo al mio popolo, potevo solo essere riconoscente per le mille opportunità che mi venivano offerte...
Come lei, donna impegnata nella mia chiesa locale, dovevo sempre impegnarmi di più per l’opera del Signore…
Insomma, come figlia di Dio avevo ed ho proprio mille ricchezze di cui essere piena di gratitudine al mio Signore!
Ad un certo punto della vita di questa donna, vita che non si poteva certo definire “vuota” senza la presenza di un erede, Dio le ha regalato un figlio attraverso il quale si è mostrata tutta la potenza di Dio e l’amore del Suo servo Eliseo.

 

 

Aspettare un bambino

A maggio 2004 ho scoperto di aspettare il nostro piccolo e nel giro di un mese mille difficoltà si sono susseguite.
Il concepimento del nostro bambino è stata una sorpresa per i medici che fin dall’inizio hanno notato come il mio stato di salute (lo stato fibromatoso del mio utero) non avrebbe dovuto permettere il concepimento.
Non sapevamo di avere questi problemi, perché i controlli fatti negli anni precedenti non lasciavano presagire queste difficoltà.
Nell’arco di poche settimane il mio utero ha sviluppato innumerevoli miomi (tumori benigni) di notevoli dimensioni (14, 9, 5 cm ecc.). Normalmente ne basta uno per provocare un aborto spontaneo… non avevo perciò molte chances per i medici.
Nel frattempo, via via si moltiplicavano le complicazioni: facendo le analisi ho appreso di avere un’isoimmunizzazione ad un sottogruppo sanguineo, quindi era indispensabile tenere la cosa sotto controllo con esami frequentissimi, anche se nel giro di un mese abbiamo accertato che tra mio marito ed me esisteva una perfetta compatibilità che avrebbe diminuito i rischi di malattia emolitica del bambino (MEN). 
Al terzo mese di gravidanza, ho iniziato a soffrire di forti coliche renali con conseguenti ricoveri ospedalieri.
Ma il bello doveva ancora venire.
In quei giorni, malgrado le circostanze, Nino ed io abbiamo scelto il nome del nostro piccolo: MICAEL. Ci ha colpito il significato di questo nome: “chi è come Dio?”. Infatti, pensare e pregare appellandoci alla potenza di Dio, alla Sua bontà, alle Sue promesse dava al nostro cuore gran serenità, coscienti che la Sua volontà - qualsiasi fosse stata – era il meglio per noi.
Alla 23° settimana di gestazione (5° mese) ho avuto il primo distacco della placenta previa con conseguente trasferimento in un ospedale altamente specializzato per la cura dei bambini nati prematuramente.
A questo punto, secondo i medici non c’erano molte possibilità per il proseguimento della gravidanza e si guardavano bene dall’esprimere qualsiasi ipotesi positiva.
Non ci rimaneva che confidare nel nostro Dio…
Un giorno, nel farmi una delle tante ecografie di controllo un medico mi descrisse lo stato in cui mi trovavo e l’incertezza della condizione. Tuttavia, con grande serietà mi disse di guardare bene il profilo del mio piccolo nel monitor del pc: le sue orecchie ed i lobi dei suoi occhi. Con mille incertezze tornai al mio letto dove trovai un messaggio nel cellulare:

Salmo 94
"Colui che ha fatto l'orecchio forse non ode?
Colui che ha formato l'occhio forse non vede? (9)
Quand'ho detto: «Il mio piede vacilla», la tua bontà,
o SIGNORE, m'ha sostenuto.
Quand'ero turbato da grandi preoccupazioni,
il tuo conforto ha alleviato l'anima mia.
" (18-19)

 

Il Creatore che stava formando l’orecchio e l’occhio di Micael che avevo visto poco prima ascoltava le nostre preghiere e ci confortava.
Ogni giorno, per ben 80 giorni, ho esperimentato quanto Dio è fedele alle Sue promesse, che trovavo come tesori nella  Bibbia o inviatimi sul mio telefonino da fratelli e sorelle dall’Italia e dall’estero.
Ogni giorno la Sua presenza è stata su di me, trasformando in gioia i momenti bui.
Ogni giorno le ricchezze della Sua grazia hanno inondato il mio cuore, dato la forza di affrontare le cure estenuanti.
Ogni giorno ho potuto constatare l’amore profondo di un marito che, noncurante dei ben 150 km che separavano casa nostra dall’ospedale, sempre era al mio fianco per provvedere alle mie necessità, anche più banali che però diventano questioni di sopravvivenza per chi si trova immobile a letto senza una famiglia vicina. Anche lui si appoggiava sulle eterne promesse della Scrittura aperto alla santa, perfetta ed accettevole volontà di Dio. 
Quanto è stato buono il Signore con noi!

Salmo 119:165
"Grande pace hanno quelli che amano la tua legge
e non c'è nulla che possa farli cadere."

 

 

Un bel giorno…

Un bel giorno però il dolore ai miei reni è diventato intollerabile, tanto da non permettermi di dormire per quasi una settimana. Era il momento di intervenire.
Micael è nato così a 34 settimane, poco più di 7 mesi, il 25 novembre.
Un giorno indimenticabile. I medici hanno deciso per il taglio cesareo alle 13… poco tempo per prepararsi all’idea. In un momento di tranquillità, Nino ed io abbiamo messo le nostre vite ancora una volta sotto la signoria di Gesù, il nostro Salvatore, e chiesto il Suo intervento in nostro favore. Che momento di pace profonda. Dopo poco, mi sono ritrovata in sala operatoria con una serenità immensa: non ero sola, ma la presenza del Signore era là con me.
Alle 14 e 22  Micael ha visto la luce, con i suoi occhietti azzurri.
E che sorpresa! Il nostro piccolo non era poi così tanto piccolo, ma pesava ben 2 kg e 560 grammi, su un’altezza di 46 cm.

 

Salmo 71:19-20
"Anche la tua giustizia, Dio, è eccelsa;
e tu hai fatto cose grandi;
o Dio, chi è simile a te?
Tu, che ci hai fatto vedere molte e gravi difficoltà,
ci darai di nuovo la vita
e ci farai risalire dagli abissi della terra."

 

Naturalmente, Micael ha avuto tutti i problemi di un bimbo nato pretermine.
E nelle settimane successive alla sua nascita, trascorse in Terapia Intensiva, abbiamo scoperto l’amore del Signore Gesù per i genitori ed esperimentato il Suo intervento per portare a completa maturazione gli organi di Micael (i polmoni non ancora capaci di respirare ed il cuoricino che doveva ancora da arrivare a completo sviluppo).

Luca 9
Un uomo dalla folla gridò:
“Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio:
è l'unico che io abbia…”
Gesù… guarì il ragazzo e lo rese a suo padre.

 

Oggi Micael ha 4 mesi ed è un vero gigante; pesa oltre 7 kg e mezzo ed è circa 70 cm.

Nino ed io possiamo solo lodare Dio per questo splendido regalo e per come il Signore Gesù è stato sempre al nostro fianco, sostenendoci nella prova, rinnovando le nostre forze, intervenendo là dove agli uomini era impossibile.
Chi è come Dio? Lui può fare ben oltre ciò che gli domandiamo.
La razionalità prende atto dei pericoli, delle difficoltà, delle fatiche e dei disagi, ma la fede nella Sua Persona va oltre e ci permette di sperimentare la pace del Signore che è pienezza, soddisfazione, riposo, tranquillità.

Sia lode al nostro Dio!
            Sara  

 

"Nel giorno che ho gridato a te,
tu mi hai risposto,
mi hai accresciuto la forza nell'anima mia."
 

Salmo 138:3
 

"Soltanto, bada bene a te stesso
e guardati dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno viste,
ed esse non ti escano dal cuore finché duri la tua vita.
Anzi, falle sapere ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli."
 

Deuteronomio 4:9

 

 

 sara@donnecristianenelweb.it