Sicuramente ti sei già posta questa domanda: "Che differenza può mai esserci tra una coppia che convive ed una che si impegna pubblicamente e legalmente a restare fedele ed unita per tutta la vita?"
Pare che attualmente in Italia divorzi una coppia su tre. Dunque il matrimonio è un grande rischio: non è meglio tentare una via meno rischiosa?
Per rispondere a questa domanda è bene considerare il punto di vista di Colui che ha istituito il matrimonio, cioè Dio Stesso.
Qual era l'intenzione divina?
Creando l'uomo, Dio voleva formare un essere sociale, destinato a vivere in collaborazione con altri esseri umani e non in una situazione di solitudine. Perciò gli ha messo accanto un essere complementare, simile a lui, ma diverso nel suo ruolo: la donna. Lo scopo di Dio era biologico (la riproduzione della specie umana), ma anche sociale, per questa ragione ha istituito il matrimonio e fondato la famiglia.
Il matrimonio è la fusione totale di due esseri umani che può essere spezzato solo dalla morte:
«Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi». (Matteo 19:5-6)
«La moglie è vincolata per tutto il tempo che vive suo marito; ma, se il marito muore, ella è libera di sposarsi con chi vuole, purché lo faccia nel Signore.» (1 Corinzi 7:39)
Gesù e il
matrimonio
Nel vangelo di Matteo
Gesù esprime la sua convinzione sul matrimonio ed essendo Dio, ci
parla delle intenzioni di Dio riguardo l'uomo e la donna. I Giudei che
lo interrogavano credevano che se in una coppia qualcosa non
funzionava, si aveva il diritto di divorziare per cavarsi fuori da una
situazione matrimoniale insostenibile.
Gesù stabilisce chiaramente che esistono per l'uomo e la donna solo due possibilità:
1. il matrimonio (Matteo 19:4-6)
2. il celibato (Matteo 19:10-12) per coloro che hanno la forza di vivere questa condizione.
Non esiste dunque la terza possibilità della convivenza.
Convivenza?
Perché si sceglie per
la convivenza? Molto probabilmente perché si desidera gioire dei
diritti del matrimonio, senza doverne subire le responsabilità. Ma la
Bibbia è formale su questo punto e considera ogni alternativa al
matrimonio, voluto da Dio, una scelta iniqua.
Se pensi che il pensiero di Dio possa essere "adattato" in funzione dei tempi e delle situazioni sociali contingenti, leggi attentamente queste parole, scritte dall'apostolo Paolo ed ancora attuali e normative, perché sono Parola di Dio:
«Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti... erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio.» (1 Corinzi 6:9-11)
Cosa fare?
La cosa migliore è seguire il consiglio di Dio.
È vero che il matrimonio non è sempre un idillio, a causa del peccato che turba le relazioni umane, ma è il mezzo per onorare il nostro Dio, per proteggere la famiglia.
Il matrimonio rende responsabili l'uomo e la donna, incoraggia la stabilità della famiglia come cellula di base della società, assicura il benessere dei figli.
Come cristiana, sei disposta a fare una scelta non sempre comoda, ma che ti renderà matura e responsabile e ti condurrà, con l'aiuto di Dio, ad un'esperienza matrimoniale fruttuosa e duratura?
Claudia