È possibile costruire una famiglia centrata su Cristo in un mondo pieno di peccato e di sofferenza come quello di oggi?

 

Se sei un vera figlia di Dio, nata di nuovo, dovresti essere interessata alla risposta a questa domanda. È possibile che tu ti renda conto che la tua famiglia non corrisponde a una simile descrizione. Se è cosi, sappi che non sei sola e che altri credenti, in un momento di sincerità, ammetterebbero di stare affrontando la stessa difficoltà. È inutile nasconderei la dura realtà, di cui siamo tutti consapevoli, cioè che, per la maggior parte, le famiglie dei credenti sono tristemente al di sono degli standard biblici.

A questo punto dovremmo chiederci: a cosa assomiglia una vera famiglia cristiana? È un posto idilliaco dove regnano sempre pace e quiete, tranquillità e gioia? Assolutamente no!

La prima, e più importante, cosa da ricordare riguardo a una vera famiglia cristiana, è che ci vivono dei peccatori.

Decisamente, l'idea che la casa abitata da credenti sia un luogo perfetto, o quasi, non è biblica. In casa, i genitori falliscono, e spes­so falliscono miseramente, l'uno verso dell'altro, con i loro figli, e senza dubbio, nei confronti di Dio. Anche i figli falliscono. Portano a casa pagelle con cattivi voti, fanno i capricci al supermercato e si comportano male a tavola, quando è stata invitata a cena una persona di riguardo.

Marito e moglie litigano, si irritano l'uno con l'altra e, a volte, fra di loro ci sono gravi incomprensioni. Ovviamente, ci sono anche dei lati positivi, ma ciò che voglio sottolineare è che le condizioni reali sono lontane dall'ideale. Questo è il quadro realistico di una famiglia cristiana.

Che differenza c'è, allora, dalla famiglia dei vicini, in cui nessuno professa di avere fede in Cristo? Perché ho descritto la famiglia cristiana in questo modo? La risposta è semplice. La Bibbia, in ogni sua parte, ci da motivo di prevedere questa realtà fra persone salvate, ma ancora imperfette. Infatti, dall'inizio alla fine, le Scritture spiegano che Cristo è venuto per salvare gli uomini dal loro peccato.

La salvezza è completa: comprende la giustificazione, la santificazione e la glorificazione. Si ottiene per grazia, mediante la fede, ed è l'atto istantaneo, per mezzo del quale Dio giustifica i credenti. Cristo è morto per pagare la pena dei loro peccati e imputa loro la sua giustizia. Essi sono dichiarati giusti agli occhi di Dio, nel momento in cui credono, e, una volta giustificati, sono liberati dalla potenza dei loro peccati mediante un processo di santificazione che dura tutta la vita.

Tramite la santificazione, i credenti vengono resi sempre più simili a Gesù Cristo. Ma, essendo proprio un processo che dura per tutta la vita, la meta finale non verrà mai raggiunta prima della morte. In quel momento, ogni credente sarà reso, per la prima vol­ta, totalmente perfetto e glorificato con Cristo. Ma, in questa vita, i credenti continuano a peccare.

Il problema rimane comunque aperto e voi chiedete: "Qual è la differenza tra una famiglia di peccatori giustificati e la famiglia dei loro vicini?”

La famiglia cristiana è composta, sì, da peccatori, ma da peccatori che riconoscono di esserlo, che ne capiscono il problema, sanno come considerare i loro peccati e, di conseguenza, crescono nella grazia di Dio.

I credenti in Cristo riconoscono i loro peccati

 

“Se diciamo di essere senza peccato,

inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi.

Se confessiamo i nostri peccati,

egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.

Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo,

e la sua parola non è in noi.”

1 Giovanni 1:8-10

 

Sulla base di quanto afferma la Bibbia ogni credente sa che nessuno potrà mai essere perfetto in questa vita. Questa consapevolezza gli permette, con il tempo, di imparare a prevedere il peccato e di prepararsi ad affrontarlo. Egli non dovrebbe mai razionalizzare sul suo peccato, accampare scuse, scaricare la colpa delle proprie mancanze su qualcun altro (anche se, ovviamente, in quanto peccatore, a volte lo farà), cercando di sminuire la propria colpevolezza. Non avrà bisogno di dissimulare, perché vive con altre persone che sanno che ogni credente pecca. Quindi, potrà vivere, soprattutto in casa, in un'atmosfera che permette la schiettezza, l'onestà e la tranquillità che dovrebbero caratterizzare i rapporti fra credenti.

Non voglio affatto insinuare che possa essere indifferente riguardo al peccato. Dico solo che non dovrà passare ore di ansia nell'inutile sforzo di nascondere il male che ha fatto. Non dovrà inventare sistemi per ingannare il vicino della porta accanto per fargli credere che e un esemplare di perfezione umana. Potrà liberamente ammettere che è una persona che non fa sempre la volontà dì Dio.

Con questa libertà di ammettere la verità, viene la possibilità di ravvedersi e, con il ravvedimento, arriveranno il perdono e l'aiuto da parte di Dio e degli altri.

Questo meccanismo permette ad un credente di uscire rapidamente da uno stile di vita peccaminoso e dedicare tempo e energia a sostituirlo con un modello biblico. Invece di perdere tempo a minimizzare e negare la realtà del peccato, potrà concentrarsi a affrontare il peccato stesso.I genitori potranno risparmiarsi molti inutili dolori nell'educare i propri figli se, invece di fingersi scioccati dalla realtà del peccato, si aspetteranno, come è naturale, che i loro figli facciano cose sbagliate a casa, a scuola e in pubblico. Non sarà affatto necessario sottoporre i figli a una disciplina esagerata e inappropriata o a una collera eccessiva che a volte nasce dal disagio.

Se i genitori sono pronti ad ammettere che la dottrina biblica del peccato originale è vera non solo in teoria, ma che è anche in atto nella vita dei loro bambini, potranno rilassarsi e affrontare il problema in maniera adeguata e biblica.

Questo non significherà scusare o ignorare il comportamento peccaminoso dei figli, senza preoccuparsene, considerandolo come qualcosa di inevitabile e riguardo a cui non c'è nulla da fare. Niente di tutto questo. Anzi, riconosceranno il peccato per quello che è e procederanno a occuparsene in modo biblico. Questo ci porta al­la seconda differenza fra la famiglia credente e quella che non lo è.

I credenti sanno affrontare i loro peccati.

Poiché hanno la Bibbia come norma di fede e di vita pratica, i cre­denti non solo sanno perché capitano problemi in casa, ma sanno anche come affrontarli.

Così la famiglia veramente cristiana differirà da quella del vici­no per il fatto che potrà e saprà usare con successo i precetti e gli esempi biblici per far fronte al peccato e rimettersi sulla buona strada dopo ogni caduta.

Anche questa è una differenza significativa. La Bibbia non solo contiene istruzioni su ciò che bisogna fare quando uno o più mem­bri della famiglia cadono nel peccato, ma va oltre e mostra come agire in futuro per evitare che si ripeta una caduta simile.

 

I credenti progrediscono allontanandosi dai loro peccati

Dove c'è vita spirituale, ci sarà anche crescita spirituale. Nessun credente può rimanere oggi uguale a quello che era ieri: deve pro­gredire. Un presupposto fondamentale della fede cristiana e che ci sarà una crescita che porterà ad allontanarsi dal peccato e a progre­dire nella via della giustizia.

Dove si studia la Bibbia, si prega, si testimonia e si ricerca la comunione con altri credenti, lo Spirito di Dio sarà all'opera per pro­durre il suo frutto.

Questo frutto è la giustizia.…

Una famiglia cristiana, dunque, è un luogo in cui dei peccatori affrontano i problemi derivanti da un mondo peccaminoso. Però, li affrontano insieme a Dio e con le sue risorse, che si concentrano tutte in Cristo,  “nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti.” (Colossesi 2:3).

Sono dei peccatori, ma con loro vive anche il Salvatore senza peccato. E questo fa la differenza!

 

 "La donna saggia costruisce la sua casa,
ma la stolta l'abbatte con le proprie mani."

Proverbi 14:1

 

Tratto da: Vivere Cristo in famiglia, di Jay E. Adams, 2005, Edizioni Aurora Publishing,

Associazione la Verità Evangelica


http://www.bextend.com/bookemstore/index.htm

 

sara@donnecristianenelweb.it