"I giorni dell'uomo son come l'erba;

egli fiorisce come il fiore dei campi."

Salmo 103:15

 

Amo molto i fiori.

Li semino in primavera nel giardino, li curo quasi ogni giorno, li recido per farne dei bei bouquet per la casa.

Essere circondata dalle piante e dai fiori dà gioia alla mia giornata, perché so che Dio li ha creati anche per farmi godere della loro bellezza.

Recentemente ho letto una meditazione che mi ha fatto riflettere; è stata scritta nel 1937 da un uomo che ha servito Dio tutta la vita, uno svizzero di nome Walter Lüthi. Il testo dimostra tutta la sua età, perché parla di un tempo ormai passato, in cui le occupazioni della donna erano molto diverse da quelle della donna moderna. E tuttavia, la conclusione a cui giunge l'autore è quanto mai attuale e dovrebbe spingerci a considerazioni profonde, tali da mettere in questione molte delle nostre abitudini di donna del XXI° secolo.

Traduco questa pagina per te, perché tu possa leggerla e riflettere; mi riservo anche di scrivere in fondo alcune mie riflessioni.

Anche se la lettura ti sembrerà noiosa e anacronistica, ti consiglio di andare fino in fondo al testo, perché troverai degli spunti di riflessione.

 

 

    "Lungo il mio villaggio, ogni casa è decorata con fiori. Sui balconi e alle finestre, al finestrino della cantina ed anche in tutte le fessure dei muri, nell'angolo dei giardini come sulla fontana, ovunque c'è un piccolo spazio disponibile, possiamo vedere dei fiori, che mi stupiscono ogni volta. Perché i fiori esigono del tempo a disposizione e delle cure, con una mano attenta, altrimenti appassiscono e muoiono.

La donna che cuoce, lava, rammenda, stira e sferruzza, va al mercato, trova anche il tempo per coltivare dei fiori. E' sovraccarica di lavori innumerevoli e pressanti e tuttavia accetta di fare anche un lavoro che non sarebbe necessario! Deve occuparsi di tutto e provvedere a tutto, vegliare sui piselli e sui fagioli, sull'insalata e sugli spinaci necessari alla tavola, curare i polli, i maiali e occuparsi dei bambini! E trova anche il tempo di coltivare i fiori!

Il contadino non è certo un essere avido di guadagno, come alcuni fannulloni ci dipingono, ma possiede un innato senso estetico, che forse sonnecchia in lui, ma che si manifesta magnificamente in seno al suo lavoro quotidiano.

Chi fosse tentato di credere che l'amore dei fiori non è che una debolezza del sesso femminile, dovrebbe guardare gli uomini, quando in primavera i ciliegi, i peri, i meli fioriscono nei frutteti. Il contadino sa bene che quei mazzi di fiori esalano un profumo e hanno lo splendore del più bel bouquet del giardiniere, nel suo vaso di Cina!

Ma il senso del bello è sobrio e riflessivo nel contadino. Non sarà mai un adoratore dei fiori; vive troppo a contatto con la creazione ed è troppo sapiente nelle cose della natura. Sa bene che il fiore appassisce e che ai venti di maggio segue il mese di giugno.

Non è triste che il fiore cada, perché per lui la cosa è naturale. Sa che sarebbe una disgrazia per gli esseri umani, se l'anno intero fosse sempre il mese di maggio. Il fiore deve appassire, perché non è fine a sé stessa. Nelle intenzioni del Creatore ogni fiore è passeggero. Deve assolvere il suo compito e poi semplicemente sparire, per lasciare il posto a ciò che viene dopo di lei.

Il contadino sa che ogni fiore è condannato a morire affinché possa vivere il frutto.

Il Creatore non ha destinato la Sua opera a fiorire semplicemente, ma a portare frutto.

E' il frutto la parte più importante e per il contadino, l'autunno ha un valore maggiore del meraviglioso mese di maggio.

Egli conosce i segreti della volontà creatrice. Per questa ragione risponde alle intenzioni del Creatore e non coltiva il suo giardino per vederlo fiorire un anno intero.

Altri possono concedersi questo lusso, ma lui vuole ottenere del frutto. Non cura e non pota gli alberi del suo frutteto per poter rallegrarsi della bella fioritura (anche se prova per essa una grande gioia!), ma per potere in autunno appoggiare la scala e raccogliere i frutti. Sì, anche se prova piacere a veder fiorire i suoi alberi, ama anche vederli sfiorire rapidamente. Le lunghe, troppo lunghe fioriture non promettono delle ricche raccolte: lunga fioritura, piccola raccolta.

Chi non ha che pregiudizi ed ignora la verità dirà che questo modo di interpretare la volontà creatrice non è altro che puro egoismo e volgare prosaicità. Ma il contadino ne sa di più sui misteri della creazione di Dio del povero uomo moderno, estraneo a questi segreti. Per questa ragione non può partecipare al culto dei fiori, tanto in voga oggi. Non è di quelli che sovrastimano il fiore e gli attribuiscono un valore intrinseco. Non ha tempo da perdere per questo gioco frivolo e leggero.

Questo culto dei fiori mi sembra essere più che una debolezza innocente e passeggera dell'umanità attuale.

Mi pare che abbia un sottofondo spirituale molto serio.

Si direbbe che l'uomo si consideri quasi un tipo di fiore, che si stimi a partire dalla bellezza e che non si stimi, lui e i suoi simili, come aventi un valore di molto superiore ai fiori.

Non è forse vero (ed anche in campagna accade questo) che l'uomo non porta più il suo frutto, ma è brillante come un fiore?

Non è forse questo l'ideale umano ai nostri giorni?

L'uomo bello e di bell'aspetto, che a sessant'anni vorrebbe averne venti?

Vogliamo rimanere giovani e belli, perciò ci trucchiamo, ci tingiamo i capelli, ci abbronziamo, ci tagliamo la barba, ci vestiamo con abiti dai colori sgargianti.

Forse abbiamo dimenticato qual è il vero ruolo del fiore e il nostro ideale è quello di rimanere sempre un fiore.

Abbiamo paura di portare frutto, perché esso fa cadere i petali dei fiori.

Ecco perché la nostra brillantissima generazione si distingue per il timore del frutto.

L'avvenire farà conoscere se questo timore condurrà alla salvezza o alla perdizione."

 

 

Dopo aver letto queste righe scritte nel 1937, mi sono resa conto che l'autore ha avuto una sorta di premonizione riguardo al futuro. Quasi cent'anni dopo, viviamo nel mondo dell'immagine, della comunicazione visiva; l'uomo moderno propone essenzialmente la propria immagine di uomo di successo, anche se la realtà è spesso ben diversa!

La donna del XXI° secolo vive nel terrore di vedere la propria immagine sfiorire e cura essenzialmente il proprio aspetto esteriore.

Quanti soldi e quanto tempo e fatica vengono spesi per curare il proprio corpo, il proprio viso e i propri capelli, con i cosmetici, con l'abilità del personal-trainer o del chirurgo estetico o semplicemente della parrucchiera di fiducia.

Quando gli anni passano, la prima ruga e il primo capello grigio terrorizzano la donna dei nostri giorni, perché sono il primo campanello d'allarme che "i petali stanno cadendo".

L'autore fa un'affermazione che mi sorprende: "Lunga fioritura, piccola raccolta!"

A questo riguardo, risuona nella mia mente la parola del profeta Isaia:

 

"Ogni carne è come l'erba

e che tutta la sua grazia è come il fiore del campo.

L'erba si secca, il fiore appassisce

quando il soffio del SIGNORE vi passa sopra;

certo, il popolo è come l'erba.

L'erba si secca, il fiore appassisce,

ma la parola del nostro Dio dura per sempre."

(Isaia 40:7)

 

 

La Bibbia afferma che ciò che conta non è l'aspetto esteriore, quello che gli uomini considerano, perché colpisce il loro sguardo; ciò che conta  è l'approvazione di Dio, quando si sopportano le difficoltà della vita, con l'aiuto di Dio.

Dio premierà coloro che per amor Suo, perseverano nella fede e la proclamano con coraggio:

 

"Infatti il sole sorge con il suo calore ardente e fa seccare l'erba,

e il suo fiore cade e la sua bella apparenza svanisce;

anche il ricco appassirà così nelle sue imprese.

Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata,

riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano."

(Giacomo 1:11 )

 Cara amica,

forse cominciano ad apparire sul tuo volto le prime rughe, forse la cellulite inizia a rendere le tue forme diverse da quelle di un tempo.

Non trascurare di mantenere in forma il tuo corpo, perché Dio te l'ha donato affinché tu possa vivere alla Sua gloria.

Tuttavia non lasciarti affliggere dai segni del tempo, e vivi con gioia la tua età, qualunque essa sia!

Conquista ogni giorno che passa, con il coraggio che Dio ti dona, perché esso lascerà nella tua anima il segno dell'opera divina, un segno che durerà per l'eternità!

Che il Padre celeste ti dia di avere una "giusta fioritura, grande raccolta!" 

 

Claudia

 

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