"Or sappiamo che tutte le cose cooperano

al bene di quelli che amano Dio,

i quali sono chiamati secondo il suo disegno."
(Romani 8:28)

 

Sono Carmen.  Ho trent’anni e sono

 sposata con Luigi: abbiamo due splendidi bimbi, Naomi di sei anni e Antonio di quasi quattro.

Ho il privilegio di essere una figlia di Dio: ho chiesto al Signore di venire a vivere nel mio cuore da circa diciassette anni.

Solo due anni fa ho capito che oltre ad essere il mio Salvatore, Cristo voleva essere il Signore della mia vita. Guardando al mio passato vedo una ragazza “credente”, che aveva capito la necessità che Cristo la salvasse dai suoi peccati, ma non avevo scoperto ancora Dio quale il Dio Altissimo, il Creatore e Signore di tutte le cose… soprattutto della mia vita. Stavo vivendo una fede ed una spiritualità molto di facciata: non avevo sperimentato l’opera  meravigliosa  e concreta di Dio nella mia vita e nelle scelte quotidiane.

Ho vissuto gran parte della mia giovinezza seguendo quello che gli altri mi dicevamo di fare, senza domandarmi "faccio la volontà di Dio?".
Magari dicevo anche di seguire il Signore,  ma poi inevitabilmente facevo a modo mio o come gli eventi si presentavano, scegliendo le cose più facili,  quelle che non richiedevano tanti sacrifici e sforzi. Desideravo innanzitutto vivere in accordo con chi mi stava vicino, senza mettere in questione se i loro suggerimenti erano conformi alla Parola di Dio.
La mia superficialità mi ha portata a commettere tanti errori che oggi, con l’aiuto del Signore, sto cercando di far fronte e di rimediare.

Per alcuni anni ho trascurato ruoli importanti; ho ad esempio delegato ad altri membri della mia famiglia  (genitori, suoceri, sorelle) l'essere la  “mamma” dei miei figli. I miei famigliari per amore mi hanno assecondata in quanto lavoravo fuori casa a pieno ritmo. Ma in quel periodo non si trattava solo di "lavorare" per collaborare al bilancio familiare, piuttosto di una ricerca con tutta me stessa delle cose materiali, perdendo di vista quelle spirituali. Sottovalutavo ciò che Dio mi aveva donato: un marito e dei figli, di cui prendersi cura.

A un certo punto il mio matrimonio è stato travolto da una tempesta… abbiamo attraversato momenti davvero difficili. Con l'aiuto e la forza di Dio, mio marito ed io abbiamo chiesto perdono per i nostri errori e abbiamo iniziato tutto da capo… da coniugi e genitori più responsabili. 
E la prova attraversata ci ha permesso di fare luce sulle nostre priorità. Una volta ritrovata la serenità ci siamo resi conto di una grande promessa di Dio contenuta nella Bibbia che "tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio i quali sono stati chiamati secondo il Suo disegno".(Romani 8:28)

Sono cambiate tante cose da quel giorno: in breve tempo, in accordo con tutta la nostra famiglia, mio marito ed io abbiamo cambiato lavoro e ci siamo trasferiti ad oltre 400 km dal luogo di origine. Il Signore ha rotto così il cordone ombelicale che ci legava ai genitori e che avremmo dovuto sciogliere fin dall'inizio del matrimonio, cercando di camminare con le nostre gambe.

Questo cambiamento ha comportato sofferenze, ma ci siamo sottoposti alla volontà di Dio e ora da soli, contando prima di tutto sul Signore, sperimentiamo cosa vuol dire essere "famiglia".

Abbiamo visto anche cambiamenti nei nostri figli: hanno imparato a contare su noi due, i loro genitori. Al tempo stesso hanno scoperto anche la disciplina e le regole che imponiamo a casa nostra per il loro bene, scoprendo di non poter più nascondere la loro normale insofferenza infantile alle regole dietro le gonne di nonne e zie... facendo leva sui nostri sensi di colpa di genitori assenti!! 

Ora mio marito ed io giornalmente ci consigliamo, preghiamo e aspettiamo l'approvazione di Dio sulle nostre scelte. Dio ha provveduto un lavoro, un tetto sul nostro capo ed una famiglia spirituale con la quale godiamo delle gioie che Dio ha in serbo per la Sua chiesa.

In breve tempo i nostri occhi si sono aperti sulla nostra reale condizione di fronte all'Onnipotente, scoprendo in fondo che per vivere tutte le promesse che Luigi ed io ci eravamo scambiati al momento delle nozze si potevano solo realizzare ubbidendo alla Parola di Dio, non solo per avere la vita eterna, ma anche per fare passi corretti ogni giorno alla luce della Bibbia e per avere realmente quella gioia in abbondanza promessa da Cristo, la Roccia su cui poggia oggi la nostra casa.

 

Vi ho detto queste cose,
affinché la mia gioia dimori in voi
e la vostra gioia sia completa.
Giovanni 15:11

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