Dialogando con amici e conoscenti ho scoperto che la maggior parte di loro è convinta che lo "yoga" sia una tecnica di rilassamento che dà ottimi risultati, oppure semplicemente una ginnastica; i più intellettuali pensano che si tratta di una filosofia di vita. Mi sono anche stupita nel sapere che vi sono insegnanti che consigliano ai genitori di far praticare lo "yoga" agli adolescenti che manifestano la tipica insofferenza e il disagio di questa età di transizione.

Sono stata molto perplessa quando ho sentito nei programmi televisivi eminenti medici consigliare lo yoga, come cura di diverse malattie, in particolare quelle cardiovascolari.

Perciò ho creduto necessario informarmi un po' riguardo a questa pratica orientale, per comprendere se si tratta solo di una "tecnica di rilassamento" o se ha invece anche delle implicazioni religiose.

 

Cos'è veramente lo "yoga"?

Lo yoga è assai diffuso in Europa e negli Stati Uniti d'America ormai da molti anni. La pratica di questa disciplina viene incoraggiata per aiutare un armonioso sviluppo dell'uomo, grazie a delle forze interne che dovrebbero produrre benessere. Questa forma di meditazione dovrebbero rendere l'individuo capace di interagire con delle forze esterne "cosmiche".

Per questo non si tratta solo di una ginnastica dell'anima, ma ha delle implicazioni e dei fondamenti religiosi molto evidenti. Il dizionario della lingua italiana afferma chiaramente alla parola "yoga": "Dottrina filosofica indiana e sistema morale-religioso la cui essenza è la meditazione. Ammette l'esistenza di un'anima primordiale anteriore alla materia e sostiene che dall'unione della prima con la seconda nasca lo spirito della vita. La pratica yoga consiste quindi in una specie di processo di divinizzazione di chi la segue."

Infatti, l'ascesi dello yoga dovrebbe permettere l'unione dell'atman con il Brahman, cioè dell'individuo con il divino. Questo ci ricorda le parole del diavolo in Eden:

«... i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio.» (Genesi 3:5)

Il dizionario Devoto-Oli afferma che lo yoga è un complesso di tecniche ascetiche indiane, comuni sia a varie forme di induismo, sia al buddismo.

Chi pensava che lo yoga fosse una banale forma di rilassamento, ha motivo di ricredersi. Chi pensa poi che questa tecnica sia compatibile con il pensiero cristiano, rifletta sulle sue origini induiste e buddiste.

 

 

Lo yoga classico indiano nasce da un testo attribuito a Patanjali di cui si conosce ben poco. Sarebbe vissuto nel Pendjab nel IV° secolo. Questo testo stabilisce il pensiero e la pratica dello yoga.

Oggi lo yoga indù non è che una delle pratiche e dottrine yoga; generalmente si dice che questa pratica ha lo scopo di raggiungere la salvezza per mezzo della conoscenza di una verità intima; ciò è possibile grazie a delle prodezze corporali e mentali che portano al progresso spirituale.

La parola “yoga” letteralmente significa “giogo, attacco per gli animali da tiro”.

Questo giogo dovrebbe permettere l’unione con Dio, e la liberazione dalla sofferenza.

Gli esercizi psichici e corporali dovrebbero permettere all’individuo di uscire dal mondo fenomenale, per raggiungere l’Unità essenziale e fondersi con lei.

Lo scopo dello yoga è di sopprimere la coscienza normale per raggiungere un altro stato di coscienza.

Ma tutto questo non ha nulla di scientifico, ed è in realtà una pratica religiosa vera e propria!

Di primo acchito lo yoga sembra inoffensivo nei suoi diversi esercizi; ma trasporta i suoi adepti in un mondo spirituale e religioso. Offre all’uomo – momentaneamente – la liberazione dall’ambiente che lo circonda e che lo stressa, raggiungendo una certa pace interiore.

È un sentiero di auto-redenzione che parte dal basso per raggiungere l’alto. Al contrario, il sentiero della salvezza cristiana va dall’alto verso il basso: è la grazia di Dio, manifestata nel dono di Gesù Cristo, che unisce l’uomo a Dio.

Lo yoga è una religione (le cui radici affondano nell’induismo) e si va sostituendo sempre di più, per molte persone, alla fede cristiana.

Che si creda o no all’induismo, la pratica dello yoga avrà un’influenza nella vita del partecipante. È chiaro che il cristiano deve evitare ogni forma di yoga. Un buon vecchio esercizio cardiovascolare è sufficiente.

 

Hatha Yoga

Vi sono diverse pratiche yoga come il Karma Yoga, il Bhakti Yoga o il Raja Yoga, ma quando si parla di yoga in Occidente in generale si fa riferimento allo Hatha Yoga, che è una forma di yoga basata sull’associazione di esercizi fisici (asana) e di esercizi respiratori (Pranayama).

Questa tecnica permette di stimolare l’attività dei centri di energia psichica (ciacra) per far emergere la Kundalini. Kundalini sarebbe un serpente femmina od una dea coricata, che dorme alla base della colonna vertebrale. Quando viene risvegliata per mezzo dello yoga, s’innalza lungo la colonna vertebrale, aprendo i ciacra e conduce all’unione con Brahman. Tradizionalmente essa è anche conosciuta con il nome di Durga la creatrice, Chandi la feroce ed assetata di sangue e Kalì la distruttrice. È anche Bhajangi il serpente. Come Chandi e Kalì, ha una ghirlanda di crani intorno al collo e beve il sangue umano. Non ci si deve divertire, con incuranza del pericolo, con Kundalini – a meno che non si amino i dolori violenti e la febbre, una salute che si deteriora, molte forme di follia o la morte improvvisa.

Bisogna sottolineare che gli stati di Kundalini, gli stati medianici e gli stati di possessione hanno delle caratteristiche in comune, tra cui diverse manifestazioni occulte, fino ad essere succubi dei demoni. Alla luce di questi fatti, la crescita enorme di interesse per lo yoga Kundalini è una cosa molto grave.

Perciò sotto una veste religiosa, lo yoga è in realtà una forma di contatto con le potenze occulte. Alcune posizioni prosternate con le mani piegate sul petto, il tronco eretto con lo sguardo estasiato verso l’alto, esprimono una ricerca di contatto occulto. Senza parlare poi delle “preghiere” dei manuali yoga: l’emissione di suoni apparentemente insignificanti, in realtà nascondono vere e proprie invocazioni. I manuali raccomandano poi di fare degli incantesimi al sole del tipo: “Nostra guida, io mi inchino davanti a te”. “Origine dei miei sensi, m’inchino davanti a te”, “Sorgente di vita, m’inchino davanti a te”.

 

Training autogeno

Il training autogeno è una forma particolare di yoga, che pone l’accento sul rilassamento.

Io stessa mi sono accostata inconsapevolmente al training autogeno quando mi preparavo al parto. Infatti molte delle ASL italiane propongono questa pratica per preparare le partorienti ad affrontare il parto, convincendole che questa forma di rilassamento le aiuterà a superare il dolore.

Questa pratica yoga fu fondata da Johannes Schulz.

Si tratta di un’immersione in sé stessi che fa ricorso all’auto-ipnosi.

Ci si immerge nello stato ipnotico tramite due livelli, quello inferiore e quello superiore. Gli esercizi sono molto simili a quelli dello yoga.

Nel secondo stadio, si raggiunge uno stato ipnotico simile al sonno, in cui ci può essere assenza di ogni sensazione.

Sempre di più i medici propongono il training autogeno ai pazienti che soffrono di turbe psichiche.

Ma questo metodo può liberare dalle angosce o dalla depressione?

Visto che lo stato ipnotico è uno stato occulto, il training autogeno  è fortemente sconsigliabile per chi vuole vivere coerentemente la propria fede cristiana.

Ci sono molti altri metodi per rilassarsi: personalmente trovo un grande giovamento interiore nelle passeggiate in montagna, nell’immergermi nella natura che il nostro meraviglioso Creatore ha messo a nostra disposizione. Questo mi spinge alla lode e all’adorazione.

La pace interiore ci viene poi esclusivamente dalla nostra comunione con Gesù Cristo.

«Non angustiatevi di nulla,

ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio

in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.

E la pace di Dio,

che supera ogni intelligenza,

custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri

in Cristo Gesù.»  (Filippesi 4:6)

 

Gesù è il solo in grado di darci la vera pace!

Egli ha detto:

«Vi lascio pace;

vi do la mia pace.

Io non vi do come il mondo dà.» (Giovanni 14:27)

 

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