Samuele 

          

 1 SAMUELE 7:1-6

·    VER.1 = L’arca del patto viene portata a Chiriat-Ierim

·   VER.2 = Il popolo si lamenta per la collocazione dell’arca

·  VER.3 = Samuele dice al popolo come fare per riavere l’arca e poter cosμ offrire sacrifici come un tempo

·   VER.4 = Il popolo toglie gli idoli e adora solo il Signore

·   VER.5-6 = Il popolo si ravvede di fronte al Signore

  PERSONAGGI

        SAMUELE = il suo nome significa “Chiesto al Signore” (1 Samuele 1:20) era figlio di Elcana e di Anna. Vive in un’epoca di transizione per il popolo d’Israele, in cui si passa dal governo dei giudici a quello di un monarca.

Samuele sarΰ infatti l’ultimo giudice (1 Samuele 7:16) e colui che ungerΰ il capo del primo re, Saul (1 Samuele 10:1-9), nonostante lui stesso fosse contrario alla monarchia, perchι vedeva nel desiderio del popolo di avere un re un rifiuto del Signore e della sua autoritΰ (1 Samuele 8:19-22).

Sin dalla sua infanzia vediamo che l’elemento dominante che ricorre nella sua vita θ la preghiera e un rapporto personale con Dio:

- θ nato in risposta ad una preghiera (1 Samuele 1:10-11)

- sente la voce di Dio giΰ quando era un bambino (1 Samuele 3:10)

- prega incessantemente per il popolo (1 Samuele 12:23)

Questo suo modo di essere lo rese gradito a Dio che lo stabilμ come profeta del suo popolo(1 Samuele 3:19-20) , infatti Samuele si lasciς guidare dal Signore nel piano che aveva preparato per la sua vita (1 Samuele 2:35). La sua abitazione si trovava a Rama e quando morμ venne seppellito nella sua proprietΰ (1 Samuele 25:1).

       ABINADAB E ELEAZAR =  sono padre e figlio e sono i guardiani dell’arca del patto nel periodo che si θ trovata a Chiriat-Iearim.

 

  SVOLGIMENTO

 I fatti che sono raccontati in questi versetti, hanno il loro inizio con il lamento del popolo a causa della collocazione dell’arca del patto (ver.2).

Qualcuno di voi si ricorda che cos’θ l’arca del patto e soprattutto che cosa rappresenta?

Era un oggetto che simboleggiava la presenza di Dio tra il popolo, la sua costruzione θ stata voluta da Dio e la sua accurata descrizione la troviamo in Esodo 25:10-21 e in Esodo 37:1-9.

Si trovava all’interno del tabernacolo nel luogo santissimo ed era il luogo di incontro tra il sacerdote e Dio che si faceva portavoce delle suppliche del popolo. Durante gli anni trascorsi nel deserto il tabernacolo, proprio a causa della vita nomade del popolo, veniva sempre montato e rismontato ad ogni movimento, quando perς giunsero finalmente nella terra di Canaan , venne collocato presso la cittΰ di Silo (Giosuθ 18:1).

Come mai allora qui leggiamo che si trovava presso Chiriat-Iearim?

Che cosa era successo?

Per capire meglio dobbiamo leggere 1 Samuele 4:2-3,5, 7-11.

 

 

 

L’arca viene portata via dai filistei e da qui inizia un lungo viaggio fatto di molte tappe prima di tornare nelle mani del popolo d’Israele:

 

    SILO = θ l’odierna Seilum e si trova a 16 km a nord di Betel. E’ il primo luogo dove venne collocato il tabernacolo subito dopo la conquista della terra promessa, ed θ qui che Samuele da fanciullo faceva servizio davanti al Signore.

    EBEN-EZER = (1 Samuele 4:1-4) θ dove il popolo d’Israele si era accampato contro i filistei e dove subμ una pesante sconfitta.

     ASDOD = Era l’orgoglio militare dei filistei ed era posta su una bassa collina circolare a 14 km a nord est dell’antica cittΰ di Ascalon che corrisponde ad un odierno insediamento che si trova a nord di Gaza. Quando i filistei si impossessarono dell’arca la portarono qui e la misero nel tempio del dio Dagon (1 Samuele 5:1-2).La presenza dell’arca creς molto sgomento, infatti ogni mattina i sacerdoti filistei trovavano la statua del dio Dagon rovesciata a faccia a terra e tutta la popolazione fu colpita dalle emorroidi.

    GAT = (1 Samuele 5:8-9) A causa delle calamitΰ a cui θ sottoposta la popolazione i principi dei filistei decidono di spostare l’arca in questo luogo. Anche qui perς la cittΰ fu colpita dalle emorroidi e per questo viene nuovamente spostata.

     ECRON = (1 Samuele 5:10) Appena giunta in questo luogo l’arca viene accolta da grida di terrore e viste le proteste i principi decidono di consigliarsi con i propri sacerdoti e indovini per organizzare la restituzione dell’arca al popolo d’Israele.

    BET-SEMES = significa casa del Sole,era una importante cittΰ levitica in un posto di frontiera tra i territori di Giuda e quelli dei filistei. E’ posta a 40 km ad ovest di Gerusalemme sul fianco di una collina. Fu qui che l’arca venne portata su un carro trainata da due vacche, i filistei la rimandarono indietro a Israele perchι nei sette mesi che era stata presso di loro aveva portato grande disgrazie alla popolazione (1 Samuele 6:1-2,7-8,12-13).

     CHIRIAT-IEARIM = θ l’odierna Abugosh e si trova  a 14 km ad ovest di Gerusalemme (sulla strada per Tel Avive) fu qui che l’arca restς per circa 20 anni da quando i filistei la restituirono ad Israele e fino a quando Davide la portς a Gerusalemme (2 Samuele 6:1-2, 12).

 

La collocazione dell’arca presso Chiriat-Iearim, durata ben vent’anni, aveva portato quindi nel popolo d’Israele un sentimento di tristezza, questo perchι non trovandosi piω nel tabernacolo non poteva essere utilizzata come Dio aveva comandato di fare ai tempi della sua realizzazione. Il popolo alzς lamenti verso il Signore e Samuele, come profeta di Dio, consiglia alla gente cosa fare per cambiare l’attuale situazione (ver.3).

 

Che cosa deve fare il popolo per essere liberato?

 

“Tornare al Signore con tutto il cuore” = (domanda n°1) il cuore θ l’organo piω importante del nostro corpo, i suoi battiti sono ciς che ci tengono in vita ma θ anche la sede dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni piω intime e profonde. Samuele dice chiaramente che il riavvicinamento al Signore deve essere fatto con tutto il cuore, questo significa che devono essere coinvolti non gli strati superficiali, quelli che tutti vedono e che a noi fa comodo far vedere, ma anche quei strati piω profondi che ci piace tenere solo per noi! Questo mettere in campo tutto il nostro intimo comporta un nostro totale coinvolgimento, un’ impegno sincero infatti abbiamo letto: volgete risolutamente il vostro cuore verso il Signore… Risolutamente vuol dire senza altre alternative, decisi della scelta presa! (domanda n°2)

Quante volte nella propria vita ognuna di noi si θ dimostrata risoluta, quante volte ci siamo appassionate dando tutte noi stesse per la riuscita di un progetto, magari nello studio, nel lavoro, in un hobby oppure nella famiglia!Quando crediamo in qualcosa ci impegniamo con forza, con passione insomma con tutto il nostro cuore.

Non sempre riesco a fare lo stesso con il Signore, spesso θ piω facile non mettere in gioco tutta me stessa  perchι questo comporta anche rinunciare a delle cose che mi piacciono e che magari amo troppo. (domanda n°3 – leggere Matteo 16:24)

“Allora Gesω disse ai suoi discepoli: se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce  e mi segua.” Matteo 16:24

Questo mettere in campo tutto il nostro cuore, tutta la nostra volontΰ ha come obiettivo quello di avvicinarci al Signore, di imparare a conoscerlo per quello che Lui θ veramente. Una conoscenza superficiale e di circostanza non ha bisogno di calore ma una amicizia profonda e sincera deve scaturire dall’intimo del nostro cuore. Gesω vuole che la conoscenza che abbiamo di Lui e di suo Padre sia vera, intima … vuole chiamarci amici:

“Io non vi chiamo piω servi, perchι il servo non sa quello che fa il suo Signore;

ma vi ho chiamati amici, perchι vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.” Giovanni 15:15

La nostra conoscenza di Cristo crescerΰ nella misura che noi ci daremo a Lui Έ si perfezionerΰ in base a quanto tempo sapremo dedicargli (domanda n°4 – leggere Filippesi 3:8), spesso perς questo tempo viene impegnato in altro modo, spesso il nostro cuore viene orientato verso altre passioni!

“Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno

di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesω,

mio Signore, per il quale ho rinunciato  a tutto;

io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo.” Filippesi 3:8

La frase pronunciata da Paolo, θ un’ espressione veramente forte e di fronte a queste affermazione io sono la prima a sentirmi mancante a rendermi conto di quanti ostacoli ci siano ancora tra me e una completa conoscenza di Cristo!Ho rinunciato veramente a tutto?Ho dato tutto il mio cuore?

Anche il popolo d’Israele, dopo aver sentito le parole pronunciate da Samuele si sarΰ fatto sicuramente queste domande. Il loro cuore non era piω rivolto solo a Dio ma era stato contaminato dalla presenza degli dei stranieri, gli idoli di Astarte e Bal. Per cambiare la loro posizione di fronte a Dio potevano fare solo una cosa: Tornare con tutto il loro cuore! (domanda n°5 – leggere 1 Samuele 7:4)

Hanno rinunciato a quei idoli che si erano frapposti tra loro e Dio ma tornare con tutto il loro cuore comportava ancora qualcos’altro (domanda n°6 – leggere 1 Samuele 7:6)

 

Nelle azioni del popolo troviamo degli spunti utili ad ognuna di noi per capire meglio che cosa comporta tornare a Dio con tutto il nostro cuore:

        Attingere dell’acqua = per rinnovare il nostro cuore abbiamo bisogno di avere un confronto diretto con Cristo attraverso la sua parola, dobbiamo attingere ad essa come ad una sorgente di acqua fresca per lavare il nostro cuore da tutte quelle scorie che intaccano il nostro rapporto con il Signore. (domanda n°7 – leggere versetti sotto)

 “Il timore del Signore θ fonte di vita e fa evitare le insidie della morte” Proverbi 14:27

 “Poichι in te θ la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la tua luce.” Salmo 36:9

“Ma ci beve dell’acqua che io gli darς, non avrΰ mai piω sete;

anzi, l’acqua che io gli darς diventerΰ in lui una fonte di acqua

che scaturisce in vita eterna.” Giovanni 4: 14

In Gesω troviamo la fonte di vita, un’acqua che rigenera il nostro cuore per l’eternitΰ, rifiutare di andare ad attingere a questa fonte θ un grave pericolo come ci viene ricordato in :

 

“Il mio popolo infatti ha commesso due mali:

ha abbandonato me, la sorgente d’acqua viva,

e si θ scavato delle cisterne screpolate, che non tengono l’acqua.” Geremia 2:13

 

“Come la cerva desidera i corsi d’acqua,

cosμ l’anima mia anela te, o Dio” Salmo 42:1

 

        Spargere l’acqua = il popolo sparse l’acqua che aveva raccolto davanti al Signore, impariamo anche noi che per tornare a Dio con tutto il nostro cuore, dobbiamo presentarci al Signore lodandolo per  quelle  veritΰ e certezze che ci ha messo nel cuore tramite la sua Parola. (domanda n°8 – leggere versetti sotto)

“Io loderς il Signore per la sua giustizia,

salmeggerς al nome del Signore, l’Altissimo.” Salmo 7:17

“ Lodino il nome del Signore perchι solo il suo nome θ esaltato;

la sua maestΰ θ al di sopra della terra e del cielo.” Salmo 148:13

“Lodatelo per le sue gesta,

lodatelo per la sua somma grandezza.” Salmo 150:2

 

Chi conosce il Signore con tutto il proprio cuore sa che puς lodarlo non solo per queste cose ma anche per degli aspetti che ognuna di noi ha sperimentato, sperimenta e continuerΰ a sperimentare nella propria vita …. Che il rinnovamento che ha compiuto nel nostro cuore possa spingerci a :

“Tu sei l’argomento della mia lode nella grande assemblea.” Salmo 22:25

“Perciς o Signore ti loderς tra le nazioni e salmeggerς al tuo nome.” 2 Samuele 22:50

 

       Digiunare = il popolo digiuna per un giorno e accompagna questo atto con delle parole precise “Abbiamo peccato contro il Signore”. Non ci puς essere un vero ritorno a Cristo con tutto il cuore se non riconosciamo davanti a Lui il nostro peccato. Dio vede bene quello che abbiamo dentro di noi, ecco perchι siamo chiamate  a sondare il nostro intimo a tirare fuori tutto quello che sappiamo che ci puς separare dal nostro Signore. Questa pulizia la maggior parte delle volte non θ facile perchι comporta gettare via tante abitudini sbagliate, θ un po’ come quando facciamo il cambio dell’armadio: quante volte ci siamo trovate a non buttare via maglioni vecchi e a lasciare che prendano posto fisso nei nostri armadi?Alcuni dei nostri peccati diventano un po’ come questi maglioni, si annidano nel nostro cuore mettendo perς delle radici che pian pianino riescono a influire sulle nostre scelte. (domanda n°9)

Personalmente il peccato che mi ha portato a fare delle scelte sbagliate θ sempre stato da collegare al mio orgoglio, al mio desiderio di indipendenza di voler farmi guidare dal mio discernimento….

Non θ stato facile arrivare al momento della confessione perς quando ciς θ avvenuto il mio cuore si θ veramente liberato e si θ nuovamente riempito di quelle convinzioni che il Signore aveva messo in me dalla mia conversione (domanda n°10 – leggere versetti sotto)

“Chi copre le sue colpe non prospererΰ,

ma chi le confessa e le abbandona otterrΰ misericordia.” Proverbi 28:13

“Se confessiamo i nostri peccati,

Egli θ fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquitΰ.” 1 Giovanni 1:9

 

La scelta del popolo di tornare al loro unico Dio e di servire lui soltanto porta ad una bella conseguenza (ver.3) Quale θ questa conseguenza? La liberazione dalle mani dei filistei. Cristo vuole dare a coloro che vanno a Lui con tutto il cuore la stessa liberazione (domanda n°11 – leggere versetti sotto)

“Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre

e ci ha trasportati nel regno del suo amato figlio” Colossesi 1:13

“e da Gesω Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.

A Lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue.” Apocalisse 1:5

“Il Signore mi libererΰ da ogni azione malvagia

e mi salverΰ nel suo regno celeste.” 2 Timoteo 4:18

La liberazione offerta da Cristo θ qualcosa di duraturo, che nessuno puς toglierci, θ eterna e si manifesta quotidianamente con la sua presenza e il suo soccorso:

“Tu, non temere, perchι io sono con te;

non ti smarrire, perchι io sono il tuo Dio;

io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia.” Isaia 41:10

Per vedere meglio come Dio ha liberato il popolo d’Israele dai filistei, leggiamo 1 Samuele 7:7-14. Dopo queste parole ancora una volta l’Eterno si mostra con tutta la sua potenza, Samuele e tutto il popolo sono stati testimoni di questo e lo hanno voluto ricordare con l’Eben-Ezer, ossia la pietra del soccorso. Anche io oggi voglio ricordare quello che il Signore ha fatto per me fino ad ora e spero che ognuna di voi voglia fare lo stesso.

"Fin qui il Signore ci ha soccorsi”.

Diamo a Cristo tutti i giorni tutto il nostro cuore e lui ci farΰ gustare il suo aiuto.

 

DOMANDE DI STUDIO

 

1 SAMUELE 7:1-6

N°1  Che cosa significa l’espressione “tornare al Signore con tutto il cuore”?

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N°2  In quali occasioni della vita mi sono dimostrata appassionata? In quali occasioni ho dato tutta me stessa?

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N°3  Alla luce di quello che c’θ scritto in Matteo 16:24 posso dire di avere rinunciato a tutto? Questa rinuncia che cosa mi aiuta ad acquistare?

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N°4  Alla luce di quello che c’θ scritto in Filippesi 3:8, quali sono quelle cose che limitano ancora la mia conoscenza del Signore?

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N°5 Leggete 1 Samuele 7:4, con quale azione il popolo d’Israele ha dimostrato di essere veramente tornato a Dio con tutto il cuore?

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N°6  Leggete 1 Samuele 7:6, che cosa ha fatto il popolo d’Israele dopo essersi liberato degli idoli di Astarte e Baal?

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N°7 Leggendo Salmo 42:1, Salmo 36:9, Giovanni 4:14; che cosa possiamo dire riguardo alla fonte descritta? La presenza di questa fonte che cosa comporta in noi?

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N°8 Leggendo Salmo 7:17, Salmo 148:13, Salmo 150:2; che cosa possiamo dire riguardo al motivo per cui siamo chiamati a lodare il Signore?

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N°9 Riflettete se nella vostra vita ci sono stati dei peccati che hanno influito negativamente sulle vostre scelte.

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N°10 Leggendo Proverbi 28:13,1 Giovanni 1:9; di quali convinzioni posso essere certa nella mia vita?

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N°11 Leggendo Colossesi 1:13, Apocalisse 1:5, 2 Timoteo 4:18; da che cosa Cristo ci ha liberate?

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Sara Todde

 

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