Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all'azione,

state sobri.”

1 Pietro 1:13

 

 

Qual è il tuo stile di vita?

 Sono arrivata ai 50 anni ed è arrivato il tempo per me di affrontare le problematiche dell’età che avanza.

Siccome, in famiglia, ho una persona affetta da diabete e da malattie cardiovascolari ho imparato negli anni a conoscere quali sono le difficoltà della sindrome metabolica.

Quando ho visto il mio livello di glicemia alzarsi un po’ ho cominciato a pormi il problema e a riflettere se in qualche modo fossi responsabile del mio stato di salute.

Cos’è la sindrome metabolica?

È un insieme di patologie molto gravi che minaccia o interessa quasi la metà degli adulti al di sopra dei 50-60 anni. Per questa ragione penso che sia giusto, come cristiana, riflettere se essa sia una malattia indipendente dalla volontà umana, o se sia piuttosto una patologia di cui siamo responsabili, a causa di un errato stile di vita.

Per essere affetti da sindrome metabolica bisogna avere i seguenti parametri elevati:

·         Pressione arteriosa superiore a 130/85

·         Trigliceridi ematici superiori a 150 mg/dl

·         Glicemia a digiuno superiore a 100 -110 mg/dl

·         Colesterolo HDL inferiore a 50 mg/dl nelle donne

·         Circonferenza addominale superiore a 88 centimetri per le donne

Se almeno tre di questi valori sono superiori alla norma, possiamo essere a rischio cardiovascolare e di diabete. Negli anni potremmo diventare insulinodipendenti, potremmo avere degli infarti o degli ictus ischemici.

I medici affermano, con assoluta certezza, che il rischio di sviluppare la sindrome metabolica aumenta con l'età ed è quasi sempre una diretta conseguenza di STILI DI VITA ERRATI (ridotta attività fisica, alimentazione scorretta, abuso di alcool). Dato che oggi anche molti bambini e ragazzi fanno i conti con i chili di troppo, l'incidenza della sindrome metabolica è in aumento anche tra giovani adulti ed adolescenti.

La maggior parte delle persone affette da sindrome metabolica si sente bene e frequentemente non presenta sintomi particolari.

 

Una dipendenza?

Qui entriamo nel cuore del problema.

La sindrome cardiovascolare è una patologia di cui siamo responsabili, a causa del nostro errato stile di vita e delle nostre scelte quotidiane.

Essendo donne, le scelte in cucina e degli acquisti che facciamo al supermercato dipendono da noi: nel nostro carrello della spesa ci possono essere alimenti sani o tante “schifezze”. E in cucina possiamo scegliere di preparare cibi che ci fanno del bene o che minacciano la nostra salute.

Quanto siamo dipendenti dal cibo?

Hai riflettuto su quante volte al giorno ti avvicini al frigorifero o alla dispensa, per cercare biscottini, cioccolato, patatine, salumi e formaggi e bevande gassate? La sera, dopo cena, hai l’abitudine di andare in cucina per cercare qualcosa che ti soddisfi?

Quanto tempo dedichi ad attività motorie regolari (passeggiate, bicicletta, ecc…)? Preferisci stare sul divano, davanti la TV?

Qualcuno ha detto che la sindrome metabolica è un problema di spirito e non di bocca. Sono perfettamente d’accordo!

Il fatto è che il cibo non viene abbastanza considerato come una dipendenza; siamo d’accordo nel pensare che la sigaretta, il vino o i superalcoolici, o le droghe siano un problema per l’essere umano. Visto che il cibo è una necessità quotidiana che ci permette di vivere, non lo consideriamo come qualcosa che ci danneggia; invece diventa spesso il nostro pericolo maggiore, se non siamo in grado di controllarlo.

 

La Bibbia ha qualcosa da insegnarci al riguardo.

“Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all'azione,

state sobri.”

(1 Pietro 1:13)

Vediamo qual è il significato del termine “Sobrio”: dal latino sobrius: so- con valore privativo, ed ebrius = ebbro.

Quindi sobrio, è colui che è parco, controllato, nel mangiare e nel bere ed in genere nel soddisfare gli istinti naturali; in senso figurato, moderato, alieno da qualsiasi eccesso.

 “Sobrio" è il contrario di “ebbro” cioè ubriaco, esaltato, agitato, su di giri, fuori le righe, sregolato, fuori controllo.

Cos’è dunque la sobrietà? È la moderazione nell'assecondare i propri istinti naturali, il porsi dei limiti e la ricerca di autocontrollo nell’assumere cibi e bevande.

Gli apostoli usarono spesso il termine “sobrio”, per indicare lo stile di vita dei cristiani e soprattutto per esortare i cristiani ad avere una vita controllata dallo Spirito Santo, a non essere dipendenti dall’alcool o dai cibi.

Un altro verso biblico è rivolto proprio alle donne:

“I vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, sani nella fede, nell'amore, nella pazienza;

anche le donne anziane abbiano un comportamento conforme a santità,

non siano maldicenti, né dedite a molto vino, siano maestre nel bene…”

(Tito 2:2-3)

Possiamo essere dipendenti dal lavoro, dal denaro, dalla bellezza, dal potere, dalla maldicenza, dalla pigrizia, dal cibo, dal vino, ecc… la dipendenza ha molti aspetti nascosti che dobbiamo considerare con attenzione.

Ogni cosa in sé stessa è buona, ma è l’uso che ne facciamo che determina la nostra condizione spirituale, fisica ed il nostro futuro.

Chi fa uso di droghe, o si ubriaca, o fuma, dimostra apertamente la propria dipendenza; ma chi non mangia con moderazione o non ha una giusta attività fisica, nasconde subdolamente la propria dipendenza o la propria pigrizia.

Infatti le dipendenze nascoste sono tra le peggiori, perché non obbligano l’individuo a cambiare vita e ad avere autocontrollo.

 

La sobrietà: una virtù da ricercare!

Il problema della sindrome metabolica e della scarsa attività fisica viene affrontato, nella nostra società, con le diete e con la palestra.

Ma per il cristiano non è sempre necessario andare dal dietologo o dal personal-training. È molto più importante considerare il proprio stile di vita alla luce della Sacra Scrittura; Dio mette a nostra disposizione delle soluzioni molto più radicali di quelle che ci offre la nostra società.

Se consideriamo l’uso del cibo e del nostro tempo dal punto di vista di Dio, scopriamo presto che, anche in questi ambiti, siamo dei “peccatori”. Se ci ravvediamo e siamo disposti a cambiare, Dio ci cambierà dal profondo di noi stessi e potremo vivere nella libertà dello Spirito.

Non dimentichiamo che ogni forma di dipendenza è una schiavitù spirituale; infatti molti iniziano la dieta il lunedì mattina e la terminano il martedì sera. Da soli non si è in grado di trovare la forza e l’equilibrio mentale per cambiare vita; è necessario che qualcuno ci aiuti, o addirittura ci renda liberi.

La donna cristiana trova la forza necessaria nella presenza dello Spirito Santo in lei, ed impara a vivere nella libertà di Cristo.

“Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»;

perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno;

invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce.

Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato;

e il peccato, quando è compiuto, produce la morte.” (Giacomo 1:13-15)

 

Le nostre insoddisfazioni, lo stress quotidiano ci conducono facilmente a trovare una compensazione nel cibo; la nostra concupiscenza ci attrae verso il peccato e il peccato produce la malattia e poi la morte.

Quando abbiamo avuto un diverbio con il marito o i figli, corriamo verso la dispensa, ed afferriamo una barretta di cioccolato. Oppure, incapaci di reagire, ci mettiamo sul divano, davanti alla TV, cercando di dimenticare; oppure accendiamo il computer e giochiamo al solitario, perché la nostra mente è completamente prigioniera dei cattivi pensieri.

Fuga nel cibo + inattività fisica = peggioramento della propria salute fisica

Pensiamo alla situazione dell’alcoolista.

Si diventa alcolisti senza deciderlo, con l'abitudine a bere poco, e bevendo sempre di più: si beve per superare il dolore, gli eventi difficili che si presentano, per gratificarsi, per cercare nell'alcol di affogare tutte le ansie, e con esso risolvere immediatamente tutte le difficoltà che la vita propone.

L'alcool diventa prima di tutto un punto di riferimento, poi un cerchio che si stringe sempre di più, ossessiona e toglie le forze, la volontà, la capacità di essere equilibrato e sobrio.

 

 L’apostolo Paolo corre in aiuto di quelli che non hanno autocontrollo e che non sono sobri, dicendo:

“Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi;

state dunque saldi

e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù.”

(Galati 5:1)

 La Bibbia afferma dunque che la liberazione è già avvenuta - “Cristo ci ha liberati” - dunque siamo liberi di scegliere. Non possiamo vivere sotto il giogo di una dipendenza, perché dobbiamo essere liberi!

“State dunque saldi” – Essere “saldi” significa aggrapparci con forza a questa libertà, dichiarando a noi stessi che la nostra forza non sta nella soddisfazione dei nostri sensi o nella pigrizia, non sta nella barretta di cioccolato o nel telefilm in TV, ma nella fede nelle promesse di Cristo.

“Non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù.” Scivolare sotto il giogo di una qualsiasi schiavitù è così facile!

 

 

Un nuovo stile di vita

Chi può aiutarci a cambiare? Lo Spirito Santo che agisce in noi.

“Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne…

Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose …

Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo.”

(Galati 5:16-22)

 

L’autocontrollo è il frutto dello Spirito Santo! Ma dipende da noi se vogliamo che Dio agisca nella nostra vita … così dobbiamo operare una scelta!

Possiamo scegliere di non fuggire più verso la dispensa ogni volta che lo stress ci coglie o che la nostra insoddisfazione comincia a salire subdolamente nei nostri pensieri.

Possiamo scegliere che la cioccolata e i biscottini non devono uscire dalla nostra dieta, ma ne devono far parte con moderazione; scegliamo piuttosto di mangiare un frutto, e di moderare gli zuccheri e i grassi.

Possiamo scegliere di non andare più ad accucciolarci sul divano per dimenticare, ma piuttosto di andare a fare ogni giorno una bella passeggiata, anche solo nei dintorni di casa; un’ora di passeggiata dopo il pranzo di mezzogiorno, ci aiuterà a metabolizzare e ad eliminare le tensioni emotive.

Per far calare lo stress, mio marito ed io abbiamo scelto di dedicare una giornata alla settimana allo sport (camminate in montagna, bicicletta, racchettate nella neve, ecc…); questo ci aiuta a mantenere un buon allenamento fisico e migliora i nostri rapporti di coppia, perché abbiamo un’occasione in più per dialogare a lungo.

Bisogna scegliere! E lo Spirito Santo agirà nel nostro cuore, guidandoci nella giusta direzione.

Io fuggo ancora ogni tanto in direzione del cioccolato o del divano … ma mi pento delle mie cadute e ritrovo la forza in Dio per vivere libera dalla dipendenza.

Ritorniamo al versetto che abbiamo letto in apertura:

“Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all'azione, state sobri.”

Al di là dell’ampio significato spirituale che Pietro dava a questa frase, possiamo anche applicarla alla nostra vita quotidiana.

Dobbiamo predisporre la nostra mente all’azione positiva e non alla fuga nella soddisfazione dei propri istinti egoistici: si tratta di una continua serie di piccole scelte molto pratiche. Queste scelte inizieranno quando andiamo al supermercato, quando scegliamo gli alimenti da mettere nel carrello della spesa. Continueranno quando cuciniamo, e durante il resto della giornata, quando organizziamo il nostro tempo:

- Cioccolato o frutta? = Cioccolato una volta alla settimana e frutta tutti i giorni

- Vinello, coca-cola o acqua? = Un dito di vino e acqua a volontà

- Pancetta e mortadella o verdura e frutta? = Pancetta per la carbonara  e verdura in abbondanza

- Divano o passeggiata? = Divano per il riposo e una passeggiata al giorno

- Telefilm o cyclette? = Un po' di Tv mentre si stira e mezz'ora di cyclette al giorno

- Gioco al PC o lettura di un buon libro? = Un po' di distrazione al PC e almeno 2 capitoli al giorno di un buon libro

Quante piccole scelte facciamo in ogni istante della nostra giornata!

Se sapremo scegliere ogni cosa con moderazione, senza dipendenze, saremo delle persone maggiormente libere!

 

Ora pensa alle tue piccole dipendenze … ognuna di noi ha le sue e le deve considerare con attenzione.

Che scelte concrete puoi fare, come preparazione all’opera dello Spirito Santo?

Come puoi favorire il fatto che Dio prenda il controllo della tua vita?

Se hai preso delle decisioni, scrivile su un foglio da attaccare al frigorifero, oppure sulla lavagnetta della scrivania, oppure in un foglietto da tenere in tasca, ecc…

Devi ricordare spesso le decisioni prese, perché la tua natura umana farà di tutto per fartele dimenticare!

Non temere le sconfitte; se non sei riuscita a perseverare, chiedi l’aiuto al Signore e ricomincia con maggior determinazione.

E ricorda sempre l’insegnamento apostolico:

“Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno,

senza gozzoviglie e ubriachezze …

ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo

e non abbiate cura della carne

per soddisfarne i desideri.”

(Romani 13:13)

 

claudia@donnecristianenelweb.it