I punti cardine della fede cristiana non sono solo un appannaggio dell’uomo: ogni donna di fede deve possedere delle ferme convinzioni spirituali. Non può delegare all’uomo la propria fede, ma deve impegnarsi a consolidarla giorno dopo giorno con uno studio costante della Parola di Dio.

Per questa ragione è bene che essa rifletta, d’accordo col proprio marito, sulla validità delle proprie convinzioni spirituali: è fondamentale che l’uomo e la donna, insieme, confrontino sempre gli insegnamenti che ricevono dalla chiesa, o dalla propria comunità di cristiani, con gli insegnamenti della Bibbia.

Ricordiamo che Paolo lodò il comportamento degli abitanti di Berea, che non si limitarono ad ascoltare le sue predicazioni, e a credere pedestremente ciò che egli insegnava. Non si fidarono di lui, e confrontarono attentamente le sue parole con la Parola di Dio: "Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così.

Molti di loro, dunque, credettero …" (Atti 17:11)

Anche noi dovremmo possedere questa nobiltà d’animo, questi sentimenti nobili, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stanno come “ce le raccontano”.

 

Uno dei problemi più importanti che contrappone i cristiani, sollevando enormi problemi e creando fratture incolmabili è il CREDO, cioè i fondamenti della fede. Ogni denominazione cristiana si è formata il suo credo, e su di questo basa la propria fede ed anche la propria testimonianza.

Appartenere ad una certa denominazione, generalmente presuppone il fatto di considerare un punto della fede cristiana più importante di un altro:  così sono nate e continuano a nascere ogni giorno nuove denominazioni “cristiane” che si inventano una nuova “fede cristiana”, pensando di scoprire o di riscoprire un punto di fede che altri avevano trascurato o che nessuno aveva mai capito.

Si parte dal presupposto che il Vangelo possa essere interpretato, corretto, deformato a piacere, secondo la propria cultura, le proprie convinzioni morali, ecc…

L’apostolo Paolo aveva già visto in anticipo, come profeta, questo immenso pericolo:

“Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci,

i quali non risparmieranno il gregge;

e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse

per trascinarsi dietro i discepoli.” (Atti 20:29)

Paolo non aveva fatto altro che ricordare una profezia di Gesù Cristo stesso:

“Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti,

e faranno grandi segni e prodigi da sedurre,

se fosse possibile, anche gli eletti.

Ecco, ve l'ho predetto.” (Matteo 24:24)

L’apostolo Giovanni, che aveva vissuto più a lungo di Paolo, vide compiersi questa profezia: 

“Carissimi, non crediate a ogni spirito,

ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio;

perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo.” (1 Giovanni 4:1)

 

Cercherò di delineare alcuni punti cardine della fede cristiana che le nuove denominazioni dette “cristiane” tentano di abbattere, o perlomeno, di spostare:

    La salvezza per grazia

  Il destino eterno di coloro che non vogliono credere in Cristo per ottenere salvezza

L’inerranza e l’autorità delle Sacre Scritture

L’opera dello Spirito Santo

Gli insegnamenti degli apostoli riguardo alla vita nella chiesa

L’adorazione.

Vediamoli uno ad uno brevemente.

 

La salvezza per grazia

La Parola di Dio insegna in modo chiaro, nella totalità del suo messaggio, che Dio ha stabilito un piano di salvezza per l’uomo, al fine di risollevarlo dalla sua condizione di peccato e di morte spirituale e di ricondurlo alla vita. Questo piano di salvezza, dettato dal Suo amore immenso, prevede che l’uomo possa avvicinarsi a Lui solo per mezzo del sacrificio di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che ha pagato il prezzo del peccato umano sulla croce. Cristo ha donato il Suo sangue come espiazione dei nostri peccati.

La Bibbia afferma senza ombra di dubbio in molti passi, che solo Gesù è il mezzo per andare al Padre. Gesù Cristo ha detto di sé stesso:

“Io sono la via, la verità e la vita;

nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6)

E gli apostoli hanno confermato l’unicità di questo mezzo di salvezza:

"In nessun altro è la salvezza;

perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini,

per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati." (Atti 4:12)

Ora invece, molti di quelli che si dicono cristiani, affermano che gli esseri umani possono essere salvati senza mai credere in Gesù Cristo.  Si afferma che una persona, proveniente da una qualsiasi religione, può essere salvata se pratica in modo sufficiente la propria religiosità e se compie delle opere buone.

Ma questo riduce, anzi annulla, buona parte dell’insegnamento della Bibbia e fa sì che l’opera compiuta da Cristo sulla croce non abbia più significato e valore.

Oppure affermano che basta aderire intellettualmente alla salvezza per grazia e poi si può continuare a vivere esattamente come prima della conversione. In realtà il “termine conversione” significa “DIETROFRONT” “cambiamento”.

Per poter ottenere salvezza per mezzo del sacrificio di Cristo, bisogna ravvedersi completamente dei propri peccati, sentire profondamente il bisogno di perdono e di grazia da parte di Dio, e desiderare di onorarLo e servirLo per il rimanente della propria vita sulla terra.

 

Il destino eterno di coloro che non vogliono credere in Cristo per ottenere salvezza

La Bibbia insiste continuamente sul peccato dell’uomo e sulla necessità di ricevere da Dio la salvezza. La salvezza da cosa? Dalla perdizione eterna e dall’ira di Dio. È strano pensare che il Dio d’amore possa destinare alla perdizione eterna quegli stessi uomini che ama e per i quali ha mandato a morte il proprio Figlio. Tuttavia Dio è anche giusto: coloro che rifiutano di accettare il dono della Sua grazia, che chiudono gli occhi di fronte al Suo amore, e Gli voltano le spalle, convinti di non avere bisogno del Suo perdono, riceveranno il giusto giudizio di Dio.

L’apostolo Paolo, ispirato da Dio, non usa mezzi termini:

“Pensi tu, o uomo, che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso,

di scampare al giudizio di Dio?

Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà,

della sua pazienza e della sua costanza,

non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?

Tu, invece, con la tua ostinazione e con l'impenitenza del tuo cuore,

ti accumuli un tesoro d'ira per il giorno dell'ira

e della rivelazione del giusto giudizio di Dio.” (Romani 2:3)

Ma la dottrina del castigo eterno degli uomini che non vogliono ravvedersi del loro peccato, pur essendo la base e il presupposto del vangelo di Cristo, non è alla moda. Infatti tante chiese hanno smesso di parlare del castigo eterno e dell’inferno e i loro conduttori dicono:

“Dio non farebbe mai una cosa simile!” oppure “Dio è troppo buono e ha detto Lui stesso di volere che tutti gli uomini siano salvati” … ma si dimenticano di aggiungere la fine del versetto “…e vengano alla conoscenza della verità”. (1 Timoteo 2:4)

Una delle verità contenute nella Bibbia è questa:

“E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita,

fu gettato nello stagno di fuoco.” (Apocalisse 20:15)

Le ore terribili di Cristo sulla croce sono proprio servite a scongiurare questa sorte a tutti quegli uomini che L’avrebbero riconosciuto come Salvatore e Signore della loro vita.

Il vangelo è proprio l’annuncio di questa buona notizia per coloro che si pentono. Paolo descriveva i cristiani in questo modo:

“Siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza

e fra quelli che sono sulla via della perdizione;

per questi, un odore di morte, che conduce a morte;

per quelli, un odore di vita, che conduce a vita.

E chi è sufficiente a queste cose?

Noi non siamo infatti come quei molti che falsificano la parola di Dio;

ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo.” (2 Corinzi 2:15)

 

L’inerranza e l’autorità delle Sacre Scritture

Uno dei punti fondamentali della fede cristiana è la dottrina secondo la quale la Bibbia, ovvero la Parola di Dio, non può sbagliare, cioè è inerrante. Ciò che Dio ci ha trasmesso tramite i Suoi messaggeri, ovvero ciò che la Bibbia chiama “la legge e i profeti” (Antico Testamento) e “il vangelo della grazia di Dio” (Nuovo Testamento), non può essere discusso, contraddetto o annullato.

La Bibbia termina con queste parole:

“Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro:

se qualcuno vi aggiunge qualcosa,

Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro;

se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia,

Dio gli toglierà la sua parte dell'albero della vita

e della santa città che sono descritti in questo libro.” (Apocalisse 22:18)

Oggi l’inerranza e l’autorità della Bibbia viene discussa continuamente in molte chiese ed anche nelle scuole bibliche. Quelli che si dicono cristiani non credono che le Scritture siano infallibili, perché secondo loro questa dottrina non si può provare, visto che non possediamo i manoscritti originali.

I cristiani modernisti, che sono stati indottrinati dalla teologia liberale, pensano che la Bibbia non abbia autorità su loro e che dunque sono liberi di forgiarsi nuove dottrine adatte all’epoca in cui viviamo, e secondo i bisogni dell’uomo moderno. Appena si apre la porta all’idea che la Bibbia può sbagliare, ci si lascia condurre dalle proprie idee umane fallibili, dalle proprie emozioni, dalle rivelazioni, dai sogni, dal miracolismo, ecc… e si viene trascinati verso la perdizione.

 

L’opera dello Spirito Santo

La storia della chiesa è iniziata con la venuta dello Spirito Santo alla Pentecoste: la terza persona della trinità ha avuto per secoli il compito di fare da Consolatore, da Paracleto, da Guida, convincendo gli uomini di peccato, di giustizia e di giudizio.

All’inizio della storia della chiesa, lo Spirito Santo confermava la parola degli apostoli con dei segni miracolosi, proprio come fece con Cristo. Con la scomparsa degli apostoli, e con la conclusione della stesura del Nuovo Testamento da parte dei “messaggeri” divini, anche i doni miracolosi terminarono. Agli uomini doveva bastare la Parola scritta, l’unico mezzo con cui Dio si sarebbe rivelato alla Chiesa.

Solo il Cattolicesimo ha perpetuato i miracoli, in particolare riferiti all’intervento delle diverse “Madonne”. Dai primi anni del Novecento, il movimento carismatico ha introdotto nuovamente il miracolismo nella chiesa, insistendo sui miracoli e sulle lingue, come segno dell’intervento dello Spirito Santo nell’uomo.

Ma è fondamentale ricordare che per secoli la vera chiesa era cessazionista, cioè credeva fermamente che i miracoli fatti dagli uomini, per intervento dello Spirito Santo, erano un appannaggio del primo secolo della Chiesa primitiva. Ciò non toglie che Dio, secondo la Sua volontà, è sempre intervenuto nella vita dei Suoi figli con dei miracoli, ma non l’ha fatto per mezzo di uomini dal dono “speciale”; l’ha sempre fatto esclusivamente per la Sua gloria e indipendentemente dall’intervento degli uomini.

Oggi la chiesa cristiana pone molta fede nel miracolo, nel soprannaturale; qual è la causa?

La mancanza di fede nella Parola di Dio. Paolo stesso disse: “camminiamo per fede e non per visione” (2 Corinzi 5:7) La vera fede cristiana è ridicolizzata e sminuita fortemente proprio da coloro che si affidano ai miracoli, alle visioni e ai sogni, incapaci di credere ciò che Dio dice … senza vedere!

 

Gli insegnamenti degli apostoli riguardo alla vita nella chiesa

La Bibbia ha qualcosa da insegnarci anche riguardo alla vita nella chiesa: gli apostoli hanno lasciato delle direttive precise riguardo al modo di guidare il popolo di Dio.

Paolo scriveva: “Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare…“ (1 Timoteo 3:2) Lo Spirito Santo prevedeva dunque che il conduttore di una chiesa fosse “marito”, cioè fosse un uomo. Perché?

Per due buone ragioni:

1.    Esiste un ordine creazionale, secondo il quale l’uomo è capo della donna, ed a lui è stato dato il compito di guida nella famiglia e nella società. “Ma voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l'uomo, e che il capo di Cristo è Dio.” (1 Corinzi 11:3)

2.    La donna è stata sedotta e porta su di sé il peso di questa scelta di peccato: “Poiché non permetto alla donna d'insegnare, né di usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. Infatti Adamo fu formato per primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione.” (1 Timoteo 2:12)

I cristiani modernisti, affermano che questa concezione dei ruoli uomo-donna è ridicola, è obsoleta e che ci si deve conformare alla nuova cultura. Eppure la dottrina biblica affonda le sue radici proprio nell’ordine creazionale e nella caduta dell’uomo in Eden. Chi ribalta questi ordini divini, si attira un giudizio.

La donna ha un ruolo molto importante nella chiesa, che va ben al di là dal preparare le torte per le agapi, o servire a tavola. Una chiesa locale non potrebbe funzionare senza il ministerio della donna: tuttavia essa non può avere autorità sull’uomo, secondo il pensiero divino. Le “femministe cristiane” tentano invano di conciliare due visioni opposte del mondo, quella umana e quella divina: questo capovolgimento di valori non permette la benedizione divina e limita fortemente l’opera dello Spirito Santo all’interno della chiesa di Cristo.

 

L’adorazione

Oggi, il ministerio della lode e dell’adorazione è molto di moda negli ambienti cristiani!

In alcuni addirittura non si parla d’altro! E si assiste dunque ad un culto molto entusiastico, che assomiglia molto ad uno show televisivo, in cui degli istrioni ben addestrati conducono un popolo belante con le mani alzate, gli occhi chiusi, in trance.

L’adorazione, la cui base dovrebbe essere la santità e l'autorità di Dio, diventa invece una festa popolare, musicale, con danze e celebrazioni folkloristiche.

Cosa rimane dell’insegnamento apostolico, quello che insisteva sui cardini fondamentali del culto?

Li ricordiamo brevemente: “Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.” (Atti 2:42)

  Insegnamento apostolico

    Comunione fraterna

  La Cena del Signore, rappresentata dal Pane e dal Vino, simboli della morte di Cristo

  Le preghiere.

Questi 4 principi non hanno nulla a che vedere con la musica assordante e continua di alcune chiese, con le urla e gli “amen, alleluia” strillati, quasi che Dio fosse sordo o dormisse. Dio guarda invece alla riverenza e al rispetto che c’è nei nostri cuori, per la Sua maestà, autorità e santità.

È facile lasciarsi prendere dalle emozioni in questi ambienti, pensando che la spiritualità consista nei sentimenti che si provano durante queste rumorose celebrazioni! La vera adorazione non ha nulla a che vedere con le sensazioni emotive, l’eccitazione, l’estasi, che ci vengono trasmessi durante questi culti moderni; essa nasce piuttosto da un culto spirituale di cui parla Paolo:

"Vi esorto dunque, fratelli,

per la misericordia di Dio,

a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente,

santo, gradito a Dio;

questo è il vostro culto spirituale." (Romani 12:1)

L’adorazione deve essere sobria, gestita dall’autocontrollo che è frutto dello Spirito Santo (Galati 5:22). La musica durante il culto ha come unico scopo di mettere in valore la trasmissione della Parola di Dio, di accompagnarla e di esaltarla e non certo quella di intorpidire i nostri sensi, e di condizionarli al punto da farci provare sensazioni che non hanno nulla in comune con l’opera dello Spirito Santo.

Ed invece molti canti "cristiani" sono stati scritti da persone con una conoscenza limitatissima della Parola di Dio, e dunque sono ritornelli che ripetono ossessivamente pochi e semplicissimi concetti, infarciti di “Amen, alleluia, gloria”.

Personalmente, rimpiango fortemente gli inni di un tempo che ci trasmettevano i grandi principi della fede cristiana e ci sostenevano nei momenti di lotta, aiutandoci a ricordare le verità della Scrittura: questi canti avevano la funzione di “istruttori di fede”. A causa della loro lingua antica e ormai obsoleta, ed anche del loro stile musicale ormai sorpassato, sono stati accantonati (e questo è comprensibile); ma non sono stati sostituiti da inni altrettanto profondi ed educatori per la nostra fede.

Io credo che le canzoncine della chiesa odierna, ripetute all’infinito, e spesso strillate, abbiano un effetto “mantra” sui fedeli, addormentando la loro mente e seducendo i loro sensi. Inoltre sono centrate molto sulle sensazioni umane, sui sentimenti dell’uomo, piuttosto che sulla santità, sulla grandezza, sulla sovranità e maestà di Dio.

 

Conclusione

Questa incompleta analisi delle derive delle chiese moderne, ha lo scopo di condurci ad una riflessione:

la nostra fede poggia ancora sugli insegnamenti apostolici,

oppure pian piano ha abbandonato la verità biblica per trasformarsi secondo i principi di questo mondo?

Il monito di Pietro risuona severamente ancora oggi:

“Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lasciano di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima.

Perché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento che era stato dato loro.

È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio:

«Il cane è tornato al suo vomito», e: «La scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango».” (2 Pietro 2:20)

E Giacomo ci esorta così:

“O gente adultera, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio?

Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.

Oppure pensate che la Scrittura dichiari invano che:

«Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia»?” (Giacomo 4:4)

Che lo Spirito Santo illumini i nostri cuori tramite le verità della Parola di Dio!

Claudia Guiati

 

N.B. La pagina è stata scritta dopo una lettura attenta di alcuni articoli scritti da cristiani fedeli e da me trovati nel Web.

Dalla personale riflessione che ne è derivata, ho pensato di scrivere questi pensieri, di cui sono debitrice a tutti quelli che li hanno ispirati.

  

 

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