Come si riconosce?

Come si riconosce la depressione? Dal fatto che, inizialmente, si ha una stanchezza generale, si è scoraggiati riguardo al futuro, si è deboli e incapaci nell’affrontare anche le attività più semplici della giornata lavorativa, si è ansiosi nei confronti delle persone che amiamo. Successivamente questi sentimenti si trasformano in una forma di astenia più forte, una malinconia che non si allontana, un sentimento di totale abbandono rispetto alla vita.

Nel caso specifico di un cristiano, il figlio di Dio non è più in grado di confidare in Lui per il proprio futuro, non riesce più a credere che le promesse del Padre celeste si compiranno, la fede lascia il posto allo scoraggiamento, allo sconforto, alla delusione riguardo a Dio. La preghiera non è più un soccorso possibile e nemmeno la lettura della Parola di Dio.

Molte depressioni nascono improvvisamente,  perché una serie di pensieri negativi diventano il leit-motiv della giornata; è come se si insediassero pian piano nella mente, fino ad occuparne tutto lo spazio. La persona in questione ne è tormentata notte e giorno, finché la depressione diventa evidente anche alle persone che la circondano.

Giobbe diceva:

«Io provo disgusto della mia vita;

voglio dar libero sfogo al mio lamento,

voglio parlare nell'amarezza dell'anima mia!” (Giobbe 10:1)

Cerchiamo di trovare degli indizi, capaci di discernere se siamo afflitti da una qualche forma di depressione.

 

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Irritazione. Uno dei sintomi primari della depressione, è un’eccessiva irritazione e l’incapacità di rispondere con gentilezza e pacatezza alle domande che ci vengono rivolte. Questo crea delle relazioni difficili con la famiglia, nel mondo del lavoro e con gli amici. Altre persone, al contrario, diventano eccessivamente accondiscendenti, incapaci di reagire alle offese, agli attacchi esterni; si installa una sorta di passività che non è normale.

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Insonnia. Molte persone vedono arrivare la depressione quando la notte sono incapaci di riposare, e di ricuperare le forze fisiche e psichiche. Il problema nasce a causa di pensieri che arrovellano il cervello e che impediscono alla persona di prendere sonno. Ma l’insonnia pian piano cronicizza e diventa un’abitudine nociva.

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Ossessioni. I pensieri negativi hanno il potere di generare uno stato mentale negativo continuo e di insediarsi nella mente in modo permanente. Questi pensieri negativi, che generalmente hanno poca attinenza con la realtà, diventano una sorta di ossessione; la persona diventa dunque incapace di considerare la realtà con verità, e ha una visione deformata della propria situazione. Non ha più la capacità di giudicare oggettivamente le cose, ma soppesa ogni situazione dal proprio personalissimo punto di vista negativo.

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Pianto irragionevole. La persona depressa ha una tendenza al pianto immotivato, che non è nemmeno generato da vere situazioni di disagio.

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Autocommiserazione. La persona depressa è convinta di essere al centro di una congiura, di essere vittima delle circostanze, della propria famiglia, del proprio destino, della società, del mondo del lavoro. Si instaura così nei suoi pensieri una forte autocommiserazione, un compatimento irragionevole del proprio stato, dei propri comportamenti (anche quelli sbagliati). Chiunque cerchi di portare equilibrio in questi errati ragionamenti, viene immediatamente tacciato di insensibilità, di freddezza, di egoismo e spesso viene azzittito con sarcasmo.

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Incapacità di gestire le proprie emozioni. La persona depressa è travolta dalle emozioni, dai sentimenti ed è incapace di trattenere il pianto, il riso, le urla, ecc… Infatti il depresso può passare in poche ore da uno stato di euforia irragionevole, a momenti di tristezza profonda, di ansia illogica. Questo stato emotivo altalenante affatica moltissimo e provoca nella persona forti stress.

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Distacco dalla vita reale. La persona depressa, a causa di questi stati emotivi abnormi, è stanca della vita. Anche se non arriva ad avere pensieri suicidi, è tentata di distaccarsi pian piano dalla vita reale, dalle proprie occupazioni familiari o dal mondo del lavoro. Non riuscendo a gestire lo stress, preferisci pian piano ritirarsi in un proprio mondo irreale, in una calma fittizia.

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Compiacimento nella sofferenza. Anche quando si cerca di aiutare la persona depressa, cercando di riportarla su un livello di normalità, per godere della vita, ci si scontra con un muro di passività. Essa è convinta, inconsciamente, che sia un bene soffrire e  che nulla possa tirarla fuori dal proprio stato di sofferenza. In alcuni casi si osserva quasi un piacere nel dolore, una forma di masochismo.

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Malattie psicosomatiche. Talvolta la depressione psichica si manifesta con delle strane malattie: palpitazioni (che fanno pensare a malattie cardiache), asma (che fanno presupporre delle allergie o malattie polmonari), bocca secca e gravi difficoltà a deglutire (che fanno pensare a un cancro alla gola), violenti mal di testa (che inducono a pensare che si abbia un cancro al cervello), problemi digestivi, gastrite, reflusso gastrico (che inducono a credere che si abbia un cancro allo stomaco), ecc    La persona depressa è convinta che tutti questi sintomi, più o meno gravi, siano appunto l’inizio di una grave malattia; così diventa ipocondriaca e comincia ad andare dal medico per fare delle indagini accurate del proprio stato di salute, oppure si ritira in un isolamento gravissimo perché è convinta che stia per morire.

Claudia

 

Un buon libro da leggere sull'argomento:

 

   "La depressione.  Tirarti su quando ti senti giù"

di EDWARD T. WELCH , Collana "Risorse per cambiare"

Alfa & Omega, 2005

Sito Web: www.alfaeomega.org  - Email: info@alfaeomega.org

 

La perdita d’ambizione, l’insensibilità emotiva, la paura, la rinuncia e la stanchezza, delineano ciò che comunemente chiamiamo depressione.

Se siete una delle tante persone che soffrono di depressione, c’è speranza e c’è aiuto; una via per rialzarsi quando siete a terra. Anche se non sentite di dover fare qualcosa, questo libretto vi propone degli agevoli passi per avviarsi sul sentiero che conduce fuori dalla depressione.

Edward T. Welch ci aiuta a comprendere le tematiche spirituali che sono coinvolte in questo processo, sia per i casi in cui la depressione è prodotta da problemi fisici che per quelli in cui essa è la causa di problemi fisici. Welch giunge al cuore di ciò che la depressione dice e significa e ci guida in un’analisi efficace della depressione da una prospettiva biblica.