Per comprendere sempre meglio i nostri contemporanei, è diventato fondamentale avere un minimo di conoscenza sull’induismo e sul buddismo. Ancora 20 anni fa, il pensiero occidentale era basato essenzialmente su un concetto cristiano del mondo. Ma oggi l’Occidente è sempre più impregnato di elementi di pensiero che derivano dall’induismo o dal buddismo, anche se queste religioni non sono molto praticate sul piano rituale. Oggi è imperativo formarsi individualmente una personale filosofia di vita, partendo dalle proprie esperienze, dalle proprie letture, dagli incontri casuali: questa filosofia diventa sovente un puzzle di molte religioni. Ognuno di noi sceglie quello che sembra adattarsi meglio alle proprie esigenze del momento. Un tempo era molto determinante l’esigenza di verità, di assoluto; oggi siamo spinti più dall’opportunismo e dal relativismo.
Il
dio impersonale dell’induismo risponde bene alle nostre esigenze di uomini
occidentali, delusi da buona parte degli
ideali che ispiravano un tempo la nostra vita.
La
maggior parte delle pratiche esoteriche provengono da un concetto indù della
divinità, dell’uomo, del mondo, della realtà, del cielo, delle malattie,
della felicità e della salvezza delle anime. Nell’induismo il “dio” non
è un “dio personale” che vuole entrare in contatto con l’uomo, con
sentimenti d’amore, di grazia, di misericordia e allo stesso tempo di
giustizia, come il Dio della Bibbia: il Dio che si è rivelato nel Figlio Gesù
Cristo.
Il
“dio” indù è un’entità universale che gli indù chiamano “Brahmane”.
La salvezza non ha nulla a che vedere con il perdono dei peccati, ma consiste
nell’elevarsi verso Brahmane per farne parte.
Questo
tipo di “dio” affascina gli occidentali : delle star come Tina Turner,
Richard Gere o Roberto Baggio sono buddisti convinti. Molti film hollywoodiani
come “Sette anni in Tibet” e “Kundum” hanno ispirato nelle coscienze
degli europei e americani il pensiero orientale del buddismo tibetano.
Globalmente,
il buddismo si presenta agli Occidentali come un’alternativa alla fede
cristiana, priva di dogmi, antropocentrica, autonoma ma incentrata
sull’esperienza.
Anche se la maggior parte dei buddisti occidentali afferma che Buddha non è un dio, ma solo un modello eccezionale, il loro coinvolgimento molto reale sembra contraddirli. Nel buddismo tibetano, il fedele s’inginocchia non solo davanti alle statue del Buddha, ma anche davanti al Dalai Lama, il suo capo temporale e spirituale assoluto: tutti e due sono oggetto di un culto divino. Il buddista praticante si offre giorno e notte, corpo e anima al suo dio. Ora, Buddha ha sempre proibito espressamente ogni venerazione della sua persona. Ma il bisogno di adorare è profondamente ancorato nel cuore dell’uomo, a tal punto che le varianti atee del buddismo (ad esempio lo zen) manifestano questo bisogno.
Chi era Buddha?
Buddha,
il cui vero nome era Gautama Siddharta, è nato nel 563 av. C. in una ricca
famiglia nepalese. Scoprì più tardi la povertà, la malattia e il dolore
umano che lo colpirono profondamente. Considerava il sistema delle caste,
profondamente ingiusto e denunciava i religiosi induisti per la loro ricchezza
materiale, pigrizia ed ipocrisia. Successivamente si impegnò in una lotta
contro gli dei della sua epoca.
Si ritirò presto in solitudine e il giorno del suo 35° compleanno scoprì il modo di vincere definitivamente la sofferenza. Da allora si fece chiamare “Buddha” o “illuminato”, scrisse le sue rivelazioni (“Quattro preziose verità” e “Sentiero prezioso in otto punti”) e divenne un predicatore itinerante.
Le “Quattro preziose verità” sono:
L’esistenza
è sofferenza
La
sete di vivere genera sofferenza
L’abbandono
ed il superamento di ogni desiderio pone fine alla sofferenza
Il
desiderio può essere annientato seguendo il “Sentiero prezioso in
otto punti”. Si sfuggirà così ai problemi dell’esistenza, al ciclo
della nascita e morte, per raggiungere il nirvana, stadio supremo in cui
ogni desiderio viene eliminato: si raggiunge così l’immortalità.
Le tappe dell’illuminazione del “Sentiero prezioso in otto punti”:
La
conoscenza giusta – comprensione delle 4 verità
La
scelta giusta – conservazione di motivazioni pure
Il
parlare giusto – in verità
L’azione
giusta – sincera e dolce
L’acquisto
giusto – senza pregiudizi
Lo
sforzo giusto – con l’autodisciplina
La
concentrazione giusta – indipendente dal mondo esterno
L’annichilimento
giusto dell’io – con la meditazione e lo yoga.
Buddha
ha messo l’accento sulla responsabilità dell’individuo riguardo al
proprio destino ed alla liberazione dai legami del tempo e della sofferenza.
Ha enunciato una dottrina centrata sull’uomo, secondo la quale ognuno ha la
facoltà di salvare se stesso. Per mezzo della meditazione ed un atteggiamento
amico verso il prossimo e la creazione, l’uomo dovrebbe accedere alla
conoscenza autentica ed alla saggezza, fino a raggiungere il nirvana, la
serenità suprema.
Raggiunto
questo stadio, lo spirito dell’uomo è definitivamente libero dal mondo
esterno e da ogni dipendenza da Dio.
Buddha ha persino intimato ai suoi adepti di non dipendere da una divinità: non è l’adesione cieca ad una religione o ad un dio che conduce alla verità e all’illuminazione, ma una conoscenza personale e l’autocontrollo.
Egli affermò: “Sii tu stesso la tua luce!”.
Il Buddismo oggi
Il Buddismo ha preso molte strade a seconda dell’influenza religiosa dei paesi in cui si è diffuso.
Principalmente
possiamo riconoscere oggi tre scuole di pensiero fondamentali:
il Buddismo tibetano dei mandala e dei mantra
lo zen o Buddismo meditativo (diffuso in Giappone)
il Buddismo tantra.
Il
Buddismo tibetano si diffuse grazie all’opera di Padina Sambhava a partire
dall’anno 747 d.C. Nasce sostanzialmente dall’unione dell’induismo con
il buddismo, e si esprime con molte formule magiche e con cerimonie tantriche.
I
mandala sono delle rappresentazioni simboliche delle forze cosmiche che
servono principalmente per la meditazione. Esse permetterebbero di raggiungere
dei livelli di coscienza particolare.
Da
un punto di vista visivo si presentano come delle immagini rotonde,
simmetriche: contemplandole a lungo, l’individuo deve cercare di perdersi
nel loro punto centrale che è una rappresentazione del centro infiammato
dell’universo. Questa meditazione porterebbe l’uomo a distaccarsi dal
mondo sensibile e a far confluire elementi diversi in un punto unico. Questa
pratica prepara l’adepto all’illuminazione, cioè lo stadio in cui
realizza il proprio “IO DIVINO”.
I mantra sono dei suoni ripetitivi, pronunciati all’infinito durante la meditazione; essi dovrebbero trasmettere delle esperienze soprannaturali. I mantra evocano dei nomi di divinità o di guru deceduti: i buddisti tibetani si considerano depositari dei guru dell’antica India. Il famoso libro “Il libro dei morti tibetani” esercita un grande fascino sui giovani occidentali, attirati dai numerosi elementi occulti che contiene.
Zen
significa “meditazione”. Il buddismo zen è una scuola di meditazione nata
in Tibet, nel VI secolo d.C. e fu introdotta più tardi in Giappone. Comprende
il za-zen, che è una lunga meditazione seduta (posizione del loto). Questo
tipo di riflessione serve per raggiungere un progressivo distacco dal nostro
modo razionale di comprendere le cose, un allontanamento dai nostri pensieri
naturali e la liberazione dei nostri cinque sensi. I desideri terrestri, le
emozioni e le aspirazioni materialiste vengono sublimate, e l’individuo si
apre al mondo spirituale raggiungendo l’illuminazione (satori).
In Occidente lo zen ha incontrato molto successo anche negli ambienti cristiani (in particolare quelli cattolici): viene riconosciuto come un buon sistema di lotta contro lo stress.
Il
Buddismo tantra nasce dall’unione tra il buddismo tibetano ed il tantrismo
induista. Ha come basi delle rappresentazioni magiche e delle pratiche
mistiche e occulte. Per mezzo di certi riti sessuali, l’individuo tenta di
unirsi alla divinità; gli adepti arrivano a compiere degli atti contro natura
per poter avere uno scambio di energie cosmiche opposte.
Naturalmente
questa forma di buddismo conosce un buon successo in Occidente. Chi non
desidera dare una dimensione spirituale alla propria sessualità? Ma il
buddismo tantra ha altre componenti oltre a quella erotica più conosciuta. Si
basa sulla magia delle pietre preziose alle quali vengono attribuite delle
virtù particolari: i buddisti pensano che l’energia cosmica e planetaria è
concentrata in queste pietre, perciò dispongono di una grande varietà di
talismani, di amuleti, di braccialetti di pietra, di pendoli, ecc…
Nel suo best-seller “Guarire con i cristalli”, Katrina Raphaell non nasconde che la meditazione unita ad un cristallo permetterebbe di entrare in contatto con il mondo degli spiriti e di avere delle visioni mistiche. I cristalli dovrebbero portare protezione, guarigione, intronizzazioni sublimi e sarebbero come dei maestri, dei guru, degli amici.
Esiste poi l’esercizio dei “Cinque Tibetani”: si tratta di una ginnastica che dovrebbe aprire i centri-energetici (chakra) del corpo e rendere dinamica l’energia interiore, per assicurare a lungo termine una vita lunga. Questo esercizio è associato sovente alla meditazione.
Dal punto di vista orientale “meditazione” significa “fare il vuoto e mettere da parte le proprie capacità cognitive”. Questa pratica espone l’individuo all’influenza di potenze nefaste, perché la corazza protettrice della persona viene tolta (come avviene per l’assunzione di droghe o con l’ipnosi).
Rabi Maharaj, autore del libro “La morte di un guru” ci avverte chiaramente contro questo pericolo affermando: “In seguito ad esperienze mistiche personali, a molti stati di trance, sono convinto che gli spiriti impuri esterni all’uomo hanno libero accesso alla mente di colui che medita nel momento in cui fa il vuoto dentro di sé.”
Buddismo
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Bibbia |
Dio
è in fondo ad ognuno di noi. |
Dio
è un Padre di misericordia e d’amore:
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“Sii
tu stesso la tua luce” (Budda) |
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La
salvezza significa elevarsi verso Brahmane, fino a farne parte. |
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Si
raggiunge l’illuminazione per mezzo della meditazione, dei mandale,
dei mantra, delle pratiche tantra. |
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Il
desiderio deve essere superato per poter sconfiggere la sofferenza. |
Il
Creatore ha messo dei desideri in noi, perché potessimo gioire con Lui
e con la Sua creazione.
ed
egli appagherà i desideri del tuo cuore.” (Salmi
37:4)
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